Il giorno dopo l’Ironman di Kona è il giorno di Alex Zanardi. Sui giornali, in Tv, sul web ed è un bello spot per tutto un movimento dedicato a chi lo capisce e a chi invece si ostina a non capire . Ma tant’è. Il giorno dopo l’Ironman di Kona è il giorno in cui ti godi la tua impresa. E Zanardi da Castelmaggiore. giustamenete se la gode. L’ha fatta bella e se ne rende conto: “Sapevo di avere davanti a  me una gara lunga – spiega – ma mi sentivo bene. Sapevo che la sfida era difficile ma sapevo anche di esseremi allenato come si doveva . Con il mio trainer Francesco Chiappero , con il professor Enrico Arcelli dell’Equipe Enervit al mio fianco che ha preparato alcuni prodotti specifici per me, che sono stati studiati dal punto di vista nutrizionale, ma non solo, anche dal punto di vista della gestione, della modalità di assunzione dal momento che non posso avvalermi dell’uso delle gambe. Un prodotto speciale  che probabilmente poi sarà messo sul mercato in futuro. Ho seguito questa strategia perché non potevo impegnare le braccia e le mani nell’aprire i pack e mischiare polveri. Da qui l’idea di assumere una particolare miscela energetica in forma liquida nella borraccia  per nutrirmi”. “Per controllare in modo perfetto sia gli apporti di energia sia quelli minerali- spiega il professor Arcelli- è stata fornita ad Alex una soluzione basata sull’impiego di una speciale miscela di carboidrati e di minerali che in 1 litro e mezzo di volume conteneva tutto il necessario per le 7 ore e mezza complessivamente previste per la fase ciclistica e per quella in carrozzina olimpica. Sulla bicicletta e sulla carrozzina è stato poi disposto un timer che scandiva gli intervalli di 10 minuti, in ciascuno dei quali Alex ha bevuto 1 solo sorso della soluzione: un impegno mentale ulteriore in una prova così complessa, ma una scelta di elevatissimo contenuto tecnico. Per l’acqua, con un consumo previsto di circa 800 ml per ciascuna ora delle fasi in bicicletta ed in carrozzina, Alex ha usufruito dei rifornimenti freschi predisposti dagli organizzatori lungo il percorso”. Un traguardo impensabile per un atleta che non smette di stupire e che ora ci si chiede cosa potrà fare: ” La 500miglia di Indinapolis mi piacerebbe…ma mi piacerebbe andare anche sulla Luna” scherza. Anche se trattandosi di Zanardi non si capisce mai dove finisca lo scherzo e dove cominci la nuova sfida. Il campione olimpico della handbike termina il suo primo long distance triathlon sotto le 10 ore, proprio come si era prefissato. 9 ore 46’14” per la precisione.  “Per questa nuova sfida di Alex verso i suoi limiti- spiega Francesco Chiappero-  abbiamo  lavorato sodo per  “mettere” ordine nella tattica di gara e rifinire la condizione atletica che aveva maturato per i Mondiali di Handbike.  Gli ultimi allenamenti ci avevano fornito preziose indicazioni sul passo gara nelle prove di nuoto e Handbike e anche per la maratona con la carrozzina olimpica.  Abbiamo valutato le principali variazioni, rispetto a quanto ipotizzato sulla carta, applicate ai range di potenza per la frazione ciclistica e alla muta per il nuoto, effettuando delle modifiche legate al clima locale particolarmente caldo e afoso.  Da subito abbiamo riscontrato positive sensazioni atletiche, alto morale, anche se non mancava alla vigilia  (giustamente) un po’ di timore reverenziale verso la regina delle prove di Endurance”. “Da allenatore  – conclude Chiappero – questa gara è stata davvero intensa e decisamente complessa da preparare per le molteplici difficoltà tecnico-tattiche che solo il triathlon sa offrire, da amico di Alex, però, non posso che ammirare e imparare da un uomo che spinto dalla semplice voglia d’avventura sa sempre trovare le forze per sfidare ogni giorno i propri limiti”. Un’impresa ricca di emozioni per Zanardi che ha debuttato in grande stile, e poco dopo la conclusione della gara in collegamento domenica con Linus durante la trasmissione sportiva Deejay Training Center  ha detto: “Alla fine mi sono commosso, non solo per lo speaker, ma per tutto il contesto e la gente. E’ stata una giornata meravigliosa che porterò sempre nel cuore e non sono nemmeno tanto stanco… Grazie anche a voi che siete sati carini a chiamarmi, ad aspettare un vecchietto come me, per me è stata una giornata bellissima e credo che l’ironman  abbia tante cose in comune come me che sono uno che se la va a cercare, che studia il progetto e poi lo vuole realizzare. Ammetto che ho anche un gusto un po’ sadico, oggi l’ego centrava poco, il cuore voleva spingere e che ostacolo è stato questo!”.

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