Altrochè belli e maledetti. Che sono poi quelli che fanno colpo. Maratoneti, triatleti, ciclisti e fondisti in genere si devono mettere il cuore in pace: per le donne sono gli uomini ideali ma solo per far figli. Punto. Certo non è poco, anzi. Però sa di consolazione. Ed un po’ quello che accadeva tanti anni fa  soprattutto in Meridione quando una ragazza rischiava di non trovar marito. Ci si affidava ai buoni consigli di un “sensale” che era un po’ l’agente immobiliare dei cuori senza compagnia e, gira e rigira, un novello sposo saltava fuori. Certo non un prima scelta e nemmeno una seconda e allora per cercargli una qualità di lui si diceva che “era un gran lavoratore… In questo caso è ovvio che non è così però un piccolo colpo al’orgoglio del maschio arriva. Ottimi padri quindi. E a confermarlo è uno studio dei ricercatori inglesi di Cambridge pubblicato sul giornale PlosOne che parte da una base scientifica e da una storica. Il campione è attendibile e coinvolge oltre 542 maratoneti che hanno partecipato all’ultima edizione della mezza maratona Robin Hood di Nottingham.  Sono stati messi in relazione i loro tempi di gara con la conformazione delle dita della loro mano e gli studiosi hanno osservato che per i più forti e veloci  la lunghezza del dito anulare è sempre superiore a quella dell’indice e ciò è indica una maggiore l’esposizione, durante la gravidanza, a elevati livelli di testosterone.  Secondo lo studio questi maratoneti ed altri atleti di endurance  manifestano più desiderio e hanno una eccellente salute cardiovascolare con tutto ciò che ne consegue. “L’esposizione al testosterone in utero – ha spiegato infatti Danny Longman, il principale autore dello studio – non ha una grande influenza sulla resistenza alla corsa, perché conta di più l’allenamento, ma questo parametro ci è servito per stabilire una relazione con la salute sessuale e la capacità di far figli”. E poi c’è la ragione storica che spiega perchè le donne considerino i maratoneti ottimi “riproduttori” e  va ricercata parecchio indietro nel tempo, nel periodo preistorico quando gli uomini cacciavano le prede dopo inseguimenti di lunghe ore. Solo un buon cacciatore poteva garantire il cibo alla comunità e così agli occhi delle donne appariva un buon partner con cui fare figli. Non so se sia più convincente l’una o l’altra teoria. Ma tant’è. E così dicono gli inglesi…