cavL’ultima vittoria l’8 febbraio del 2018 in una tappa del Dubai Tour. Una volata delle sue, spigolosa e vincente. poi più nulla. Poi si è spenta la luce e per Mark Cavendish il ciclismo è passato in secondo piano : ” Mi sono ammalato  ma  non solo la mia salute fisica era compromessa- racconta- Negli ultimi due anni ho combattuto molto contro la depressione che mi è stata diagnostica ad agosto di due anni fa. Ero al buoio e ora sono dall’altra parte. Penso di esserne uscito, ed è bello…”  Il peggio è davvero alle spalle. Per  il velocista  britannico, originario dell’Isola di Man,  gli ultimi anni sono stati davvero difficili: da un lato il virus di Epstein-Barr che ne ha fortemente condizionato il rendimento, dall’altro la depressione. «La mia non è stata solo una battaglia dal punto di vista fisico – confessa il 34enne  ex campione del mondo al ’Times’ –  Non ho preso alcun farmaco ma mi sono fatto aiutare e penso di esserne uscito». L’attuale corridore della Bahrain-McLaren vedeva nel 2020 l’anno della rinascita ma è riuscito a collezionare appena 10 giorni di gare prima dello stop generale per il coronavirus. «Essere di nuovo in grado di fare quello che fanno tutti i genitori mi rende felice, mi tiene supermotivato e, penso, sano di mente- spiega-  Ci sono persone in una situazione peggiore, nel ciclismo viviamo come in una bolla…”. Ora si fanno i conti con il coronovirus, che lo tiene in casa, costretto come tanti suoi colleghi ad allenarsi sui rulli. “Ci sono abituato- racconta- Vivere  in casa dopo la lunga battaglia personale con il virus che mi ha fermato negli ultimi anni non è una novità. Sono rimasto bloccato allenandomi per due anni sui rulli  quindi ora sono in una buona posizione…”