E’ il segno dei tempi. Il libro elettronico rosicchia posizioni su posizioni nel mercato editoriale. E per avvantaggiarsi ulteriormente ha iniziato a mimetizzarsi, mostrando di potere competere con il libro cartaceo proprio sul suo terreno. Ne è un esempio l’ultima trovata di Jeff Bezos, sì, quell’uomo geniale che da un semplice magazzino di Seattle ha inventato una delle più grandi aziende di tutti i tempi e che da poco ha aperto il suo portafoglio personale (e non quello di Amazon) per comprasi niente meno che il Washington Post.

Per allargare il proprio mercato di lettori e per spingere ulteriormente la diffusione del kindle (il supporto digitale che legge i libri elettronici), Bezos ha lanciato una proposta molto invitante. A tutti coloro che nel corso degli anni hanno acquistato libri di carta su Amazon, quest’azienda offre a prezzi stracciati lo stesso titolo in versione digitale per kindle. Il più grande negozio virtuale ha annunciato oggi che a partire dal prossimo mese di ottobre verrà attivato Kindle MatchBook, un programma che darà ai clienti la possibilità di trasferire l’edizione cartacea sul lettore elettronico gratuitamente o al massimo pagando 2,99 dollari.  «L’idea è di poter aggiungere un libro già acquistato anni fa su alla tua biblioteca Kindle a un costo molto basso», ha spiegato Russ Grandinetti, vicepresidente di Kindle Content. Non tutti i vecchi titoli saranno d’altra parte disponibili subito quando ad ottobre il programma sarà operativo: MatchBook metterà a disposizione inizialmente una biblioteca di 10 mila volumi.

A Seattle hanno fatto questo ragionamento: molti avevano iniziato a comprare libri di carta con noi quando siamo partiti, ma nel corso degli anni si sono convertiti agli e-reader. Quindi per loro esistono al momento due biblioteche personali: una di carta e una digitale. Alcuni però sono passati a Kindle (o simili) per proprie comodità o stili di vita. E – avranno pensato a Seattle – magari soffrono di questa situazione che gli impedisce di rileggere sul supporto digitale libri acquistati (e  letti) anni fa. Costringendoli di fatto a non privarsi dei volumi di carta.

L’idea, commercialmente parlando, è buona. Però cosa significa al fondo di tutto? A mio modesto avviso questa strategia di marketing ha come effetto collaterale quello di distruggere le biblioteche casalinghe. Sarà giusto? Sarà sbagliato? Di sicuro è – in prospettiva – inevitabile.

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