Dal 21 al 24 ottobre, a Riccione, si è svolto il Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia (SIN). Tra i temi più discussi, la terapia dietetico-nutrizionale è emersa come una vera protagonista, non più semplice supporto ma componente attiva del trattamento nefrologico.

Durante il Lunch Symposium “Nuove prospettive sulla terapia dietetico-nutrizionale”, organizzato con il supporto non condizionato di Dr. Schär, esperti e ricercatori hanno approfondito il ruolo della dieta ipoproteica nella gestione integrata della Malattia Renale Cronica (MRC).

Il Prof. Adamasco Cupisti (Università di Pisa) ha illustrato l’interazione tra dieta e farmaci nell’era degli SGLT2i, sottolineando come “la dieta è un farmaco”, da prescrivere e monitorare con la stessa attenzione delle terapie farmacologiche. Una dieta ipoproteica e iposodica, soprattutto se a base vegetale, può infatti potenziare l’efficacia dei farmaci nefroprotettivi, migliorare i sintomi dell’insufficienza renale e ritardare la dialisi.

Il Dott. Simone Vettoretti (Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, Milano Bicocca) ha invece posto l’accento sui pazienti fragili e anziani: “L’obiettivo non è imporre una restrizione, ma costruire un percorso personalizzato”, ha spiegato. Una dieta ipoproteica ben bilanciata, se monitorata, può migliorare lo stato nutrizionale e contrastare la sarcopenia.

Infine, la Dott.ssa Claudia D’Alessandro (Università di Pisa) ha evidenziato il ruolo dei prodotti aproteici, definendoli “strumenti clinici di precisione” capaci di fornire “energia pulita” e migliorare l’aderenza alla terapia.

Il messaggio finale del simposio è chiaro: la terapia dietetico-nutrizionale è parte integrante della cura nefrologica, una strategia terapeutica attiva che, in sinergia con i farmaci, può migliorare l’efficacia dei trattamenti e la qualità di vita dei pazienti

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