San Vittore Olona, per chi ama l’atletica, è un po’ come il Santiago Bernabeu, per chi gioca a calcio o il Madison square Garden per chi tira di boxe. Qui, in questo paesotto sulla via di Malpensa, da 79 anni si corre la Cinque Mulini e qui s’è fatta la storia del cross. Un diecimila da cineteca che si è sempre corso anche durante la seconda Guerra Mondiale quando tutte le manifestazioni sportive vennero sospese. Forse anche per questo è entrato nella storia, un esame di laurea per campioni e non. Tra i mulini Cozzi, Meraviglia, De Toffol, Montoli e Galletto ci sono passati tutti i più grandi. Una trentina di campioni olimpici da Lasse Viren a Steve Ovett e Sebastian Coe; da Said Aouita a Haile Gebreselassie a Brahim Boitayeb; da Gelindo Bordin ad Alberto Cova; da Paola Pigni a Gabriella Dorio e più recentemente a Stefano Baldini. Tanto per fare qualche nome e tanto per dimenticarne altrettanti allo stesso modo importanti. Alla Cinque Mulini nel 1967 gli organizzatori riuscirono addirittura ad ingaggiare quel Ron Clarke che è stato il primo atleta a scendere sotto i 28 minuti nei diecimila metri. Una storia nella storia. Non gli andò benissimo, per il freddo fu costretto a ritirarsi ma rendendosi perfettamente conto di quale gara stesse correndo, si presentò ugualmente sul traguardo per chiedere scusa a tutti gli spettatori. La Cinque Mulini è anche questo. E domenica San Vittore ospiterà anche la Coppa dei Campioni di club, che dopo 6 anni torna in Italia e che vede al via 24 squadre nazionali, e la gara «open», cioè dei dilettanti che potranno correre sullo stesso percorso dei campioni. Ed è come se un appassionato del pallone avesse la fortuna di giocare al Bernabeu.