Bisogna provarci. Nell’epoca in cui crediamo di poter tenere tutto sotto controllo può arrivare per tutti il momento di staccare la spina. E così  anche per chi corre.  Al diavolo cronometro, cardiofrequenzimetro, Gps, Ipod e altre diavolerie. Correre a sensazione si dice, ascoltando solo le propie gambe, il proprio fiato, la propria voglia e la propria fatica.  E stamattina c’è chi lo ha fatto sul serio nella quarta edizione della Maratona di Filippide che si è corsa vicino a Ragusa. Partenza al chiaror di luna  alle cinque del mattino, dall’Antica Stazione di Chiaramonte Gulfi  a  833  metri sul  mare, poi  la «planata degli iblei» un percorso suggestivo che prevede l’attraversamento del feudo di Donnafugata,  dove fu ambientato il film il Gattopardo di Luchino Visconti  per arrivare nella splendida spiaggia di Punta Secca a pochi metri dell’ormai famosa casa del Commissario Montalbano e i cui lidi, nella notte fra il 9 e 10 luglio del 1943, furono teatro del grande sbarco alleato in Sicilia. Un piccolo paradiso di albe, luci e profumi di mare, da godere correndo senza pensare al tempo. Che mai come in questo caso può essere un dettaglio.