Con un tempo di 8 ore, 25 minuti e 16 secondi, Fauja Singh ha portato a termine, domenica, la maratona di Toronto. Un dettaglio: Singh ha da poco compiuto cento anni ed è una vecchia ( si fa per dire) conoscenza di questo blog. Ne avevo già scritto, lo avevo portato a modello parlando di longevità sportiva e di fenomeno sportivo,  considerando la sua età e considerando quanto dura sia una maratona. Ma ora è la cronaca che mi porta a ricordarlo. Perchè Faujia Singh, contadino indiano del Punjab da anni ormai trapiantato a Londra, è tutto fuorché una persona normale. Un «fenomeno» con 4 figli, 13 nipoti, una dozzina di pronipoti e una serie importante di maratone alle spalle: da New York, a Toronto a Londra dove ha già corso cinque volte e dove ha conquistato il record mondiale maschile nella categoria over 90, con un tempo di 5 ore e 40 minuti. Pochi mesi fa è entrato trionfalmente nel Guinness dei primati come il più longevo maratoneta di sempre. E non pare che questo primato gli abbia fatto venir voglia di smettere. Anzi. Così domenica ha nuovamente corso e nuovamente finito la maratona di Toronto. “Correre gli ha dato un nuovo slancio nella vita, ha commentato il suo allenatore: “Poco prima dell’ultimo miglio mi detto:  farcela,  significherebbe sposarsi un’altra volta”, ha raccontato alla Bbc Harmandar Singh. Fauja Singh ha cominciato a correre dopo la morte della moglie e del figlio e si allena ogni giorno percorrendo 10 miglia. Il suo motto: «Stay smiling and keep running (sorridi e continua a correre) Il segreto di una vita lunga e sana è di non farsi piegare dallo stress. Essere grati per qualunque cosa vi accada e stare lontani dalle persone negative”. Per la cronaca: alla maratona di Toronto si è piazzato al 3.850esimo posto, davanti ad altri cinque concorrenti. Che altro dire?