Milano è una città di corridori. Di podisti che si allenano all’alba, al tramonto e spesso in ora di pranzo nelle pause di lavoro. Milano è anche la città che vanta il maggior numero di gare podistiche. Ce n’è quasi una ogni domenica per la gioia di chi ama fare sport e la «rabbia» di chi spesso deve fare i conti con le transenne e i blocchi del traffico dei vigili urbani. Si corre per beneficenza, si corrono staffette, si corre la Milano city marathon e si corre la Stramilano che è la gara dei cinquantamila iscritti, poche così nel mondo. Ma Milano è soprattutto una città che ha moltissimi parchi che per chi corre sono il terreno preferito di allenamento. Dall’Idroscalo, una vera e propria oasi dello sport gestita dalla Provincia con possibilità di fare canoa, triathlon e correre su un percorso di 6 chilometri perfettamente segnato, al Parco delle Cave che da qualche anno ha un percorso segnato di 4 chilometri all’interno di una vera e propria riserva naturalistica. E poi la Montagnetta, una vera palestra a cielo aperto per chi ama le salite e i percorsi più impegnativi, il Parco Nord 250 ettari riqualificati con all’interno una trentina di chilometri di piste ciclabili dove si può correre o il mitico Parco Lambro con il suo anello di 2 chilometri e mezzo tra i più «duri» della città. Ultimamente Palazzo Marino ha cominciato a misurare i percorsi di percorsi di running anche negli altri parchi. Un’ottima idea anche se, va detto, il copyright del Comune ma va ai corridori del «Turbolento», storico gruppo sportivo milanese, che anni fa segnarono i vialetti del parco Ravizza semplicemente applicando degli adesivi ai cestini della spazzatura. Geniali. Ma torniamo al presente. Segnare i percorsi delle aree verdi con i chilometri ad uso e consumo di chi corre non sarà la rivoluzione copernicana ma comunque una bella iniziativa. E basta andare un giorno qualunque in un’ora qualunque in un parco qualunque, per rendersi conto che saranno davvero in tanti ad apprezzare e a rallegrarsene. La novità è che il Comune ha segnato sei percorsi nei parchi della citta. Cominciando dal Parco Sempione dove nei giorni scorsi i tecnici hanno posato il primo «percorso running» della città. Tre chilometri e 200 metri ben segnalati dai cartelli di misurazione posti lungo il percorso, uno ogni 500 metri che permetteranno ai runners meno esperti di misurare la distanza percorsa e di valutare così le loro capacità e a quelli più «fissati» di avere un punto di riferimento preciso per migliorare le proprie prestazioni. Il percorso parte dall’ingresso dell’Arena di via Byron punta verso l’Arco della Pace e poi prosegue sullo sterrato che porta ai giardini della Triennale. Un giro completo attorno al Castello e poi di nuovo all’interno per ruotare attorno alle storiche mura dell’Arena e tornare al punto di partenza. In tutto 27 cartelli bianchi e rossi firmati «CorriMi» che daranno ritmo e passo a migliaia di appassionati. «Milano è una città di runners – spiega l’assessore allo sport e tempo Libero del Comune Chiara Bisconti– E la corsa è praticata da decine di migliaia di persone che ogni giorno invadono strade, piazze, aree verdi. Correre unisce, aggrega, crea socialità. E questo è il primo step di una serie di iniziative che proseguiranno.Staimo pensando anche a strutture protette per i defatigamento degli atleti o per custodire abbigliamento, chiavi o valori. Vedremo. Vogliamo che i parchi diventino palestre a cielo aperto perchè sono i luoghi ideali per lo sport». Il Parco Sempione è solo il primo di questi interventi. Gli altri riguardano il Parco di Trenno (4 km) e al Forlanini (due percorsi: da 5,4 e 7 km)il Parco Montanelli, il Montestella e il Lambro.

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