Ce ne fosse uno soddisfatto della confessione di Lance Armstrong! Io sì. Però leggi i giornali, senti i commenti in tv, dai un’occhiata ai tweet che oggi fanno opinione in 140 caratteri e ti accorgi che tutti volevano di più. Ma come tutto qui? Premesso che la confesssione del texano non è nulla più di un contratto, di un razionale calcolo sulla via della redenzione che non mi ha suscitato nessuna emozione, mi fa invece venire l’orticaria tutto il resto. La retorica di quelli che sapevano tutto e  che l’avevano detto. Ma fino adesso dov’erano questi ferocissimi cani da guardia?  A sorridere e a blandire con domande compiacenti quando il texano vinceva e comandava? Non è assolutamente importante che  abbia più o meno detto tutta la verità. Ha ammesso di essersi dopato e di aver vinto sette tour dopandosi. Come facevano tutti gli altri che correvano con lui, aggiungo io. Ed è più che sufficiente. Anzi, sconvolgente. Sì perchè nella storia del ciclsmo di dopati ce ne sono stati tanti ( quasi tutti) ma ce ne fosse stato uno che sia andato in tv a cospargersi il capo di cenere a parte  Bjarne Riis , unica eccezione. E’ piena la storia di pianti in tv per storie di “bombe”: nei caffè, nei frigoriferi, nelle bistecche e chissà ancora dove. Tutti campioni, soprattutto nel negare. Mai un’ammissione che una  anche da chi oggi sui giornali si scandalizza. Ma si scandalizza di cosa? Armstrong ha detto ciò che tutti gli altri hanno sempre negato nonostante le evidenze. Armstrong per la prima volta nella storia del ciclismo pagherà più di quanto qualcuno abbia mai pagato. Incastrato, smascherato e con le spalle al muro ha fatto ciò che forse gli conveniva fare. Però lo ha fatto. Facciano la stessa cosa gli altri corridori, i dirigenti,i medici e  i massaggiatori se ne hanno coraggio?

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