ddd2Cinquemila tondi tondi. Non so se è un record, forse sì, ma comunque cinquemila al via della sedicesima edizione della Cortina Dobbiaco run son davvero tanti. E si lustreranno gli occhi, non c’è nepure bisogno di dirlo. Perchè i 30 chilometri sulla vecchia ferrovia all’ombra delle Dolomiti non sono solo una gara, un corsa , una sfida per limare qualche minuto al proprio personale. Per chi  crede che correre sia più un stile di vita che non un ripetitivo esercizio fisico la Cortina-Dobbiaco è un viaggio nel paese delle meraviglie.  Chi ci arriva per le prima volta resta a bocca aperta e chi  ha già provato in genere torna. E’ il passaparola che vale più del marketing,  di uno  spot, di un volantino.  E così negli anni gli organizzatori della Cortina Dobbiaco Run, la Foundation Organization Running coordinata da Gianni Poli, hanno hanno piano piano dovuto far spazio ad un numero sempre crescente di richieste. Un po’ alla volta, semnza fare passi più lunghi della gamba. Perchè da queste parti si usa così , senza scontentare nessuno. Anche quest’anno quindi sarà sold-out di pettorali. Cinquemila atleti in rappresentanza di quasi tutte le Regioni italiane e di molti stati europei, con qualche presenza dai paesi d’oltre oceano. Il via domenica mattina  31 maggio  su un percorso dove è quesi un peccato correre perchè varrebbe la pena di goderselo piano piano, metro dopo metro. Trenta chilometri all’ombra delle Dolomiti, Patrimonio dell’Umanità Unesco, delle Tofane, della Croda Rossa, delle Tre Cime lavaredo, dalla provincia di Belluno quella di Bolzano, dal Veneto al Trentino Alto-Adige.  Trenta chilometri che sembra di essere dentro una cartolina. Cortina, Ospitale, il passo di Cimabanche e poi giù verso Carbonin, il lago di Landro e quello di Dobbiaco. Una gara tutta da godere perchè le Dolomiti ti lasciano senza respiro ma anche  da correre per andare forte su un percorso che sembra facile ma non lo è per niente.  E per chi fa sul serio la gara vera comincia dopo il Lago di Landro è da lì che ci si gioca tutto. Ma il bello della Cortina-Dobbiaco è la Cortina-Dobbiaco. Il viaggio per arrivare, il clima che si respira alla vigilia con le gare dei più piccoli,  la levataccia il giorno della gara, i bus che ti portano all partenza, l’attesa nel palaghiaccio di Cortina, la fatica, la gioia di arrivare nei giardini del grand Hotel . Poi se hai un po’ di fortuna ti godi un tramonto che qui ha i colori rosa pastello delle Dolomiti,  la cena, il profumo dello speck  e due chiacchiere con gli amici prima di andare a nanna.  Tutto in un week-end. Tutto da conservare e da riportare a casa. Ne vale la pena.