C’è sport e sport ma alla fine, forse, c’è solo il calcio. E per quelli ingiustamente definiti «minori» non tira un bella aria. Così dall’hockey al triathlon, per moti diversi forse (ma forse anche no) Milano cancella lo sport. E a farsi friggere tutti i bei discorsi sull’Expo, sugli investimenti, sulla sostenibilità che poi deve anche essere movimento e non solo business e vetrina per cuochi e ristoranti. Però c’è crisi. Gli sponsor  scappano e gli affitti delle strutture pesano come macigni sui bilanci. E poi c’è la burocrazia, c’è un politica che ama lo sport solo quando c’è una foto da fare, un nastro da tagliare, un articolo su un giornale da conquistare. C’è una politica che non sempre  apre le porte, semplifica le cose, si mette dalle parte di chi fa i salti mortali per organizzare una gara, un evento, una kermesse. E a Milano, solo a voler fare l’elenco, non si finisce più. Così vivere e sopravvivere diventa diffcile per atleti e società di un<Dio minore>. E a molti non resta che alzare bandiera bianca. Nonostante alle spalle ci siano movimenti giovanili floridi. Nonostante nelle bacheche ci siano coppe e titoli che raccontano un pezzo di storia sportiva di questa città e dell’Italia tutta. Nonostante ci sia la voglia intatta di non mollare e di andare avanti. Però va così. E allora fa davvero male dover registrare per la prossima stagione l’addio alla serie A dell’ Hockey Milano Rossoblu. Che si spera sia solo una fermata provvisoria, un arrivederci in vista del nuovo progetto, «Milano Hockey 2016», che coinvolga le istituzioni in un «Rinascimento dell’hockey milanese». Ad annunciarlo è il presidente Ico Migliore: «La società il prossimo anno non si potrà iscrivere alla massima serie- spiega- Ma non rinuncia. Abbiamo bisogno di tempi più lunghi per poter realisticamente pianificare e raggiungere nuovi traguardi». Quindi il prossimo anno sarà serie B. Perchè non ci sono sponsor ma anche perchè non ci sono strutture dove far allenare ragazzi e prima squadra. «Al Comune di Milano e alla Regione Lombardia – spiega il Presidente rossoblu – chiediamo tempi più rapidi per individuare un luogo che ci consenta di realizzare in pochi mesi, non in anni, una pista per le giovanili, di supporto agli impianti esistenti per la prima squadra. E perché non pensare all’area dove oggi si svolge Expo?». Già l’Expo. Ci hanno scommesso un po’ tutti sull’Esposizione universale. Anche il triathlon. Ma anche qui ci sono pive nel sacco. Il comunicato del Fresian Team che da due anni organizzava l’olimpico di Milano è un necrologio. L ’associazione sportiva Friesian Team comunica che la terza edizione di Tri@MI, il Triathlon Olimpico di Milano in programma domenica 26 luglio è stata annullata. «Organizzare per due anni un triathlon olimpico nel cuore di Milano è stata una grande sfida, con qualche soddisfazione e molte problematiche da superare- spiega l’organizzatore Marco Zaffaroni– E e pensavamo che nell’anno di Expo una manifestazione che unisse i Navigli, la Darsena, il Parco Sempione e l’Arena Brera fosse una grande opportunità per la città. ma ci siamo trovati di fronte a difficoltà logistiche sempre crescenti che, nostro malgrado, ci hanno portato alla decisione di cancellare la competizione>. C’è sport e sport, ma se non c’è di mezzo un pallone, c’è sport e <sport minore>. E allora devi solo raccomandarti l’anima ai santi…

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