sabPedalare per aiutare chi aiuta. É sempre stato questo il motto di Sabrina Schillaci, architetto di Besana Brianza, che con «Race across limits» in questi anni ha raccolto fondi da destinare a giuste cause. E quest’anno ancor di più dovendo fare i conti con un virus e con una quarantena che l’ha costretta a rivedere i suoi piani. Ma per una come lei è vietato arrendersi. Così poche settimane fa è riuscita a donare mille mascherine a chi ne aveva bisogno e tra un mese, virus premettendo, si prepara a ripartire per un Giro d’Italia in bici che, per motivi di sicurezza non la vedrà varcare i confini lombardi ma passare un testimone da regione in regione a chi pedalerà con la sua «squadra». «Si è così- racconta- In origine il progetto era arrivare in Sicilia ma vista la situazione abbiamo pensato di trasformare il viaggio in una lunga staffetta che vedrà coinvolti altri amici ciclisti che si passeranno il testimone di giorno in giorno». Tre settimane sulle strade che anche in questa edizione di «Race across limits» serviranno a raccogliere fondi da destinare ad un progetto che sosterrà C.O.ME. Collaboration Onlus, un fondazione che si dedica all’osteopatia, alla ricerca e a progetti sui bimbi prematuri, quelli nei Paesi più poveri del mondo ma soprattutto ai trattamenti osteopatici ai neonati e bimbi disabili. «Ci tenevo a far sì che questa iniziativa continuasse- spiega- ma purtroppo siamo ancora costretti a fare i conti con questa emergenza. Così è nata l’idea della staffetta che partirà con me dalla Lombardia per continuare poi in Liguria, Piemonte e nel resto dell’Italia. Abbiamo già “arruolato“ buona parte dei partecipanti, manca ancora qualche regione ma contiamo di farcela senza problemi». Le tappe saranno di 100-120 chilometri a cui ci si potrà aggregare come nella passata edizione ovviamente rispettando tutte quelle che sono le regole del distanziamento imposte dall’emergenza Covid. «Io pedalerò sempre in Lombardia- spiega – replicando ogni giorno i chilometraggio della tappa che effettuerà la staffetta. Ogni giorno su un percorso diverso dai laghi, alla Valsassina, alla salita del Selvino». Tutto pronto quindi. «Race across limits» ripartirà il 30 maggio per concludersi il 18 giugno continuando una sfida iniziata qualche anno fa. Un viaggio che per la Schillaci è un segno del destino che arriva dopo una disgrazia nel giorno di Ferragosto di dieci anni fa, quando uno scoglio, è finito di traverso nella vita di suo marito costringendolo su una sedia a rotelle. «Davide non era più l’uomo che avevo sposato – racconta – In un attimo è cambiato tutto. La sua e la mia vita. La nostra casa, il nostro lavoro, la nostra azienda, i nostri progetti. Sono diventata le sue braccia, le sue gambe, la sua badante perché pensavo di poterlo aiutare…». Spesso il futuro non è come ti aspetti e tocca farci i conti che magari non tornano. «Non ero pronta – ricorda – e presto sono caduta in una forte depressione perché siamo forse abituati a dare troppe cose per scontate». E allora si va alla ricerca di una nuova normalità. Che è arrivata pedalando.