Al di là delle polemiche il problema sono droplet e  sudore: un metro, due, cinque, forse sette ma non è una questione di metri. In bici ai tempi del coronavirus in scia non si può stare, bisogna stare parecchio lontani. E’ così ci si adegua, si adeguano le gare e si adeguano i protocolli. Dovrebbero, almeno. Già perchè oggi a Montesilvano, durante i campionati giovanili di triathlon, la scia non era ammessa. Ciò in teoria perchè la pratica è tutt’altra cosa. La pratica sono gruppi di decine di persone pressochè impossibili da controllare e spesso anche involontari perchè non è semplice non restare in scia su un percorso multilap da 5 chilometri con oltre 130 atleti contemporaneamente in gara: si va, ci si supera, ci si aggancia, ci sono doppiaggi…Insomma non facile. E cosi le penalizzazioni diventano più o meno casuali, scontentano tutti e fanno arrabbiare tutti.  E allora sarebbe giusto fare qualche passo indietro. La formula “no draft”, che la pandemia ha imposto come conditio sine qua non per la ripresa delle gare, non andrebbe vista come un punizione, come una diminutio,  ma  come un’occasione, soprattutto nelle gare giovanili, per far crescere i ragazzi  dal punto di vista agonistico, impegnandoli in una condotta di gara basata più sulla gestione delle loro forze e sulla capacita di amministrarsi che non sulle condotte speculative o troppo tattiche. Un concetto “sano” che non andrebbe imposto solo col timore delle squalifiche ma anche con la persuasione da parte dei tecnici che contribuirebbero cosi a formare una cultura sportiva che resterebbe poi nel tempo.  Sarebbe un formidabile punto di ripartenza a patto che le regole del no draft fossero innanzitutto applicabili magari scaglionando maggiormente gli atleti sul percorso con qualche batteria ovvero studiando percorsi con uno sviluppo chilometrico di più ampio respiro. Certo è difficile organizzativamente parlando ma altrimenti non c’è un’alternativa. Il no draft gestito solo da qualche giudice in gara che non può essere ovviamente onnipresente diventa una lotteria delle penalità che esaspera gli animi e non serve a nessuno.  Tantomeno ai ragazzi…