Storia nella storia. Che nel ciclismo è più che mai una narrazione che sta tornando moderna perché, come ama dire qualcuno, la bici è il futuro nonché la pietra angolare dei nostri ricordi. E così il Giro d’Italia con le bici d’epoca al Vigorelli mette insieme queste due cose e si sente a casa, perfettamente a proprio agio su un anello dove ogni asse ha imprese e racconti da custodire. Oggi il Velodromo ha celebrato le ciclostoriche ospitando le premiazioni del Giro d’Italia d’Epoca, un’idea nata una decina di anni fa che ha disegnato tappe nelle più belle località del centro e del nord Italia ripercorrendo i luoghi e i temi del ciclismo eroico, quello dei campioni italiani intramontabili, quali Coppi, Bartali, Guerra, Girardengo, Moser, Saronni e tanti altri. Un atto d’amore per la storia di questo sport che è poi diventato un’associazione presieduta da Michela Moretti Girardengo, la bisnipote del primo Campionissimo, che si propone di mantenere viva la memoria del ciclismo. «Ebbene, così come nel 1953 il Giro d’Italia finì al Velodromo Vigorelli – spiegano gli organizzatori -, quest’anno il Giro d’Italia d’Epoca, per gratificare i suoi fedeli amici e gli organizzatori delle tappe 2021 termina un questo tempio del ciclismo. E’ una grande emozione ma anche l’occasione per pedalare su una pista unica al mondo che ha ospitato record ed imprese ciclistiche indimenticabili del passato». L’evento, organizzato con il Comitato velodromo Vigorelli,  ha  dato a tutti la possibilità di vedere in mostra le fotografie delle tappe del Giro d’Epoca, delle corse ciclistiche d’altri tempi e di ammirare bici d’epoca di inestimabile valore e l’abbigliamento dei ciclisti del passato, anche grazie alla collaborazione del Museo «Il Velocipede» di Berzo Inferiore e del collezionista privato Gianfranco Trevisan. Per chi è arrivato con bici ed abbigliamento d’epoca c’è stata inoltre la possibilità di pedalare sull’anello in cemento ma anche la pista in parquet sarà aperta esclusivamente alle bici da pista d’epoca a scatto fisso con puntapiedi seguiti ed istruiti dal personale del Comitato Velodromo Vigorelli. «Pedalare sul parquet del Velodromo è come viaggiare da protagonista nella storia del ciclismo – assicurano gli organizzatori -. Un modo unico per rivivere le imprese di Coppi, le sfide di Maspes e Gaiardoni, i ventitré arrivi del Giro d’Italia e i ventuno sprint del Lombardia. Per chi ama le due ruote è un’emozione che non ha prezzo».