Miguel Sanchez era argentino tutto di un pezzo di quelli del Nord, di Bella Vista nella provincia di Tucuman dove molti vivono coltivando la canna da zucchero. Miguel era un atleta, ma soprattutto un poeta,  mai stato tenero contro il regime dei militari. Così nella notte tra l’8 e il 9 gennaio del 1978  qualcuno fece irruzione a Villa Espana,  la casa alla periferia di Buenos Aires dove si era trasferito e dove abitava con i suoi fratelli e le sorelle. Trovarono la bandiera biancoceleste attaccata a una parete e gli chiesero conto.  «Perchè sono argentino»  rispose . Così gli bendarono gli occhi, lo infilarono su un Falcon Ford di colore nero e di lui non si seppe più nulla. Desaparecido negli anni della feroce dittatura militare. Lavorava al Banco di Provincia e si allenava all’alba e poi al termine della giornata di lavoro. Era un poeta autodidatta. Per ricordare questa storia ma anche tante storie come questa è nata la Corsa di Miguel.  Sono diversi anni ormai che si corre in Italia ma anche  in altre parti del mondo. Una giornata di sport  e di solidarietà con tante persone e tante associazioni che si danno da fare. E domenica 22 gennaio si torna a correre a Roma. L’arrivo all’Olimpico, il percorso lungo il Tevere, i campioni, gli amatori, le scuole, i musicisti da strada le joelette per chi non ce la fa a camminare, i tricicli attrezzati dei bambini paralimpici, le associazioni che «adottano» tratti del tracciato per raccontare le loro campagne e iniziative. Si torna a correre a gennaio, a tre anni di distanza dall’ultima edizione pre Covid con due percorsi: quello sui 10 chilometri, in versione competitiva e non competitiva e la passeggiata di 3 per scuole e famiglie. Il tutto nel ricordo di Anna Claudia Cartoni, la volontaria romana, mamma di Irene, animatrice dell’associazione Sod, campionessa della solidarietà sportiva, vittima l’estate scorsa della tragedia a largo dell’Isola del Giglio. Sod sarà una dei 34 gruppi o associazioni che hanno «adottato» singoli tratti del percorso. Il primo tratto sarà legato a Emergency, che distribuirà a tutti i podisti il suo «straccio di pace», l’ultimo ai ComiciCamici che assistono nelle strutture ospedaliere i bimbi ricoverati. Il pettorale numero andrà al bronzo olimpico del canottaggio ad Atene 2004, Bruno Mascarenhas che correrà con il suo amico Massimiliano Rosolino.
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