Rondini impazzite. Sembrano rondini impazzite i triatleti che si tuffano in mare alla caccia della prima boa. Rondini impazzite in questa primavera pazzesca di piogge, di alluvioni, di vite disperse e devastazione che sta flagellando la Romagna, terra viva e di allegria, di gente capace di vivere e capace di guadagnarsi la vita.  Basta una immagine, anche antica, quella del  Challenge di Rimini di tanti anni fa, per provare a illudersi che il pegio sia passato, per metterselo dietro e guardare avanti. Lo sguardo che fissa l’orizzonte è quello di Chirs Mc Cormack , campione di allora.  Scruta il mare di Rimini  prima di tuffarsi,  le nuvole gonfie sono alle sue spalle e raccontano di un maltempo che si sta allontanando. Ci vuole sempre un po’ di coraggio a buttarsi in mare  per nuotare contro le onde che sembrano venirti addosso, che ti fanno perdere la rotta, che ti portano dove vogliono anche se provi ad opporti con tutte le tue forze, ma poco si può con chi è sempre più forte e a volte te lo ricorda in modo drammatico.  Dopo le grandi piogge, dopo la tempesta  il mare sembra più ostile, sembra quasi ricordarti chi comanda…. E la spiaggia bagnata, l’odore salmastro,  il rumore del vento che spinge un cielo nero come la pece ancora più in basso scuotono i sensi. Il bello di una foto è che spesso è capace di raccontare uno stato d’animo. La concentrazione dei campioni, la preoccupazione  dei meno esperti e lo sguardo quasi assente di chi vuole solo cominciare per mettere fine ad una attesa, per mettersi alle spalle ciò che  continua a far paura. Ma bisogna buttarli via i cattivi pensieri e allora ci si tuffa, si comincia a sbracciare nell’acqua che ribolle e si mischia alla schiuma bianca. Quasi una liberazione, l’unico modo per cacciare via  dubbi e  paure . Bracciata su bracciata,  fatica su fatica,  boa dopo boa anche se sembra di star fermi, sembra di finire inghiottiti, sembra di non farcela. Però si va avanti. Come rondini impazzite alla ricerca della normalità…