Doppietta azzurra e l’alba cinese diventa dolcissima. Vincono le ragazze italiane nella World triathlon cup a Weihai sulla distanza olimpica: gradino più alto per Bianca Seregni seguita da Ilaria Zane  che completa un podio in cui si inserisce in seconda posizione l’austriaca Lisa Perterer. Ci voleva. Ci voleva per tanti motivi,  perchè una vittoria mondiale è sempre un traguardo di prestigio assoluto, perchè Parigi è alle porte e questa è una bella iniezione di fiducia per tutto il gruppo che arriva dopo risultati non brillanti e perchè dà morale all’atleta azzurra delle Fiamme Oro-DDS/7MP che ha dovuto fare i conti con un infortunio che rischiava di farle perdere un po’ la strada. La Seregni centra così’ la sua prima vittoria di Coppa del Mondo dopo l’argento di Karlovy Vary e il bronzo di Huatulco nel 2022 e l’argento sempre a Karlovy Vary nel 2021. Seconda medaglia in World Triathlon Cup invece per la Zane  (Overcome) dopo l’argento dello scorso anno a Miyazaki, un podio conquistato  vincendo la volata finale con la spagnola Anna Godoy Contreras dopo un lungo testa a testa di 10 chilometri.  Per la Seregni è stata una gara di testa: dopo aver dominato la frazione di nuoto di 1,5 km ed essere stata ripresa da un gruppo di circa venti atlete al primo degli otto giri di ciclismo sul tracciato di 40 km totali, l’azzurra ha piazzato l’allungo decisivo subito dopo aver posizionato la bici nella seconda transizione tagliando in solitaria il traguardo e gestendo in tranquillità nella corsa il vantaggio dalla Perterer al suo inseguimento. Sfortunata l’ultima azzurra in gara Luisa Iogna Prat (707) che si era inserita nel gruppo delle venti atlete in testa nel ciclismo ma è stata costretta al ritiro da un problema meccanico alla bicicletta. La Seregni, 23 anni di Sesto san Giovanni,  studentessa di psicologia è arrivata al triathlon sette anni fa dopo una lunga esperienza nel nuoto agonistico in cui ha vinto tre Europei da junior. Fa parte stabilmente ormai del del progetto azzurro per i Giochi di Parigi del prossimo anno: “Le olimpiadi sono il mio sogno e mi ritengo una ragazza molto fortunata perchè sono sono riuscita a far diventare un lavoro la mia grande passione-  aveva raccontato poco tempo fa in una intervista a MilanoFree–  Avevo bisogno di più libertà che non riuscivo a trovare nell’ ambiente chiuso delle piscine e mi sono così avvicinata al triathlon…”. La vittoria mondiale Weihai è una soddisfazione enorme e un punto fermo che cancella sicuramente qualche incertezza:  “E’ stata bravissima- commenta il suo coach Simone Diamantini– Ha fatto una gara di testa, di cuore e di carattere, che ci fa ben sperare per il futuro, anche dal punto di vista del morale. E’ stato un periodo molto duro: subire un infortunio durante la stagione agonistica fa perdere fiducia, riferimenti e tutti quei progressi che con fatica hai conquistato strada facendo, tutto ti sembra più difficile. Con la Federazione abbiamo scelto di fare questa gara che poteva rivelarsi un boomerang, visto che, pur avendo risolto l’infortunio sotto l’aspetto fisico, mancava ancora la ripresa metabolica, la continuità del lavoro che non c’è stata per sette settimane.”