Certo, come si dice in questi casi, qualsiasi cosa fa uno sbaglia…Ma i posteggi sotterranei per monopattini e bici, (soprattutto per le bici) sembrano più un pesce d’aprile che arriva con qualche giorno di ritardo che non una soluzione per rimettere un po’ d’ordine nel caos che spesso regna nelle strade e sui marciapiedi di Milano. Servirebbe altro per far tornare «sostenibile» una mobilità che ormai è diventata «selvaggia». Come ha spiegato il sindaco Giuseppe Sala nella sua diretta «Instagram» Palazzo Marino proverà a porvi rimedio con gare che impongano ai fornitori di bici e monopattini a noleggio di «dotarsi di aree di sosta indicate ad hoc dal Comune…». Un tentativo per ristabilire un po’ di regole in una «giungla» di bici e monopattini abbandonati ovunque, cannibalizzati, sfasciati, ritrovati in rogge e navigli. Ma non basterà. Perchè per il bene di tutti, anche dei pedoni che ormai non si sentono più sicuri neppure sui marciapiedi, sarebbe utile che da Palazzo Marino partisse l’ordine di intensificare i controlli su chi sfreccia senza timore di sanzioni su monopattini «taroccati», bici elettriche sempre più simili a scooter (senza targa però…) con batterie aggiunte con lo scotch, ruote da moto e velocità pure. Fermo restando che un posteggio obbligato, soprattutto se sotterraneo, è la negazione stessa del muoversi in bicicletta perchè chi pedala lo fa soprattutto per evitare il caos, il traffico, le gabelle e andare dove deve andare senza preoccuparsi d’altro. Che senso ha usare la bici se poi bisogna posteggiarla nei sotterranei di un silos? Che senso ha se poi magari bisogna anche mettersi in coda per un posto? Che senso ha se poi magari uno per andare dove deve andare, come diceva Totò, lasciata la bici nel silos si deve fare anche un bel pezzo a piedi? Se si vogliono “ingabbiare” le bici tanto vale andare a piedi…Appunto tanto vale.