La crono del Garda, 31 chilometri da Castiglione delle Stiviere a Desenzano,  più che i tempi, i watt e i numeri la raccontano le facce. Vince finalmente Filippo Ganna e la sua è una faccia tesa e preoccupata mentre osserva Tadej Pogacar che lo rincorre, che all’inizio è addirittura in vantaggio, che poi per fortuna un po’ “molla”. E’ la faccia di chi teme un sorpasso, i fantasmi di Perugia, di vedersi sfumare ancora un volta un successo che sfugge ormai da 256 giorni,  che tradisce la paura e che poi si riempie di gioia e di lacrime, quasi una liberazione. Una faccia più che mai felice, anche se non vince, è quella di Jonathan Milan, che finisce la sua crono, potrebbe tranquillamente farsi i fatti suoi in attesa delle premiazioni e invece va a sedersi di fianco di Pippo ad aspettare il fenomeno sloveno. Finisce con un sorriso sincero, con abbracci e strette di mani, con la sensazione che i due siano molto più amici che colleghi ed è una bella fotografia spedita per posta prioritaria al ct azzurro delle cronometro Marco Velo che, sul palco del Processo Rai, infatti ha una faccia che gongola pensando a Parigi. Solita faccia sbarazzina è quella di Tadej Pogacar che pedala da fenomeno ormai anche contro il tempo, che si prende quasi mezzo minuto da Superpippo ma si mette alle spalle tutti gli altri che ormai inseguono sempre più distanti. A cominciare da Daniel Martinez che non ha la faccia da cronoman e infatti oggi paga dazio, finisce fuori dalla top ten e perde la seconda posizione in generale superato da Geraint Thomas che insiste e si affanna con i suoi rapportoni, che si ingobbisce, sbanda  ma stavolta  tiene botta e arriva quarto anche se in generale ormai è a tre minuti e 41. E la sua è la solita faccia scanzonata e irriverente come può essere solo quella di un gallese  Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico  per meriti ciclistici, prima nuotatore, poi rugbysta sempre nella  squadra della sua scuola a Whitchurch,  poi pistard,  poi gregario di Chris Froome  e poi cristallino vincitore del Tour de France. Gli anni passano, la classe resta, la sua imperturbabile faccia da “beatle” pure. Di faccia in faccia fino a Antonio Tiberi che come ripetono un po’ tutti ormai come in una litania va bene a cronometro, va bene in salita, va  va bene al Giro ed è l’erede di Vincenzo Nibali… Oggi si piazza quinto ed è quinto anche in generale e primo tra i giovani ma la sua è una faccia un po’ preoccupata per tutte le aspettative che gli stanno mettendo addosso. E poi le facce del gruppo e di chi la crono non la corre per vincere o per far classifica. Concentrate, affaticate, più spesso tranquille e rilassate. Salvo poi incupirsi pensando alla tappa di domani da Manerba del Garda a Livigno con Mortirolo e Foscagno e con il meteo che annuncia anche neve…

 

 

CLASSIFICA DI TAPPA
1 – Filippo Ganna (Ineos Grenadiers) – 31.2 km in 35’02”, av speed 53.434 km/h
2 – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) at 29″
3 – Thymen Arensman (Ineos Grenadiers) at 1’07”

CLASSIFICA GENERALE
1 – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
2 – Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) at 3’41”
3 – Daniel Felipe Martinez (Bora – Hansgrohe) at 3’56”