Tre minuti. Tre minuti separano Haile Gebrselassie dalla sua olimpiade. Tre minuti che valgono un caffè oppure il sogno. Un soffio, un respiro, il tempo di un pensiero che racchiude però tutta una vita sportiva. E che rischia di sfuggirti di mano, si svanire proprio all’ultimo quando era quasi lì, un chilometro più avanti. Ma quel chilometro fa la differenza. Quel chilometro per le gazzelle etiopi e keniane che oggi corrono le maratone  senza quasi appoggiare i piedi sull’asfalto sono i mille metri che separano la terra dall’Olimpo, gli uomini dagli eroi. Gebre lassù vuole salire. Ce l’ha in testa e nel […]