Gli inglesi secondo Henry James

Un piccolo capolavoro. Un’utile lettura. Una divertente divagazione. Indignazione di Henry James (1843-1916) è tutto questo. E molto altro ancora. E, a parer nostro, anche un bel ritratto dell’Inghilterra d’inizio Novecento. Il romanzo è tornato nelle nostre librerie grazie al ripescaggio di Fazi che ne ha affidato la traduzione al talentuoso Maurizio Bartocci. James lo ha scritto nel 1911. Ed è, tra l’altro, l’ultimo lavoro pubblicato in vita. Il titolo originario (The outcry) qui viene tradotto forzando il significato. Da “scalpore”, “grido”, “protesta” si passa a “indignazione” (lo stesso titolo di uno dei capolavori riconosciuti di un altro scrittore americano: […]

  

Piange il telefono…. di Heinrich Boll

Ti capita per mano, per puro caso, un piccolo gioiello. Lo leggi e ne rimani travolto. Ringrazi il caso e pensi che proprio così si incontrano i capolavori letterari. Inaspettatamente. E il loro messaggio diviene ancor più forte. Ancor più vigoroso. Nel mio caso il testo in questione è E non disse nemmeno una parola di Heinrich Boll, che Mondadori ha da poco ristampato nella collana degli Oscar. Si tratta, in verità, della vecchia traduzione Italo Alighiero Chiusano (che firma anche l’introduzione) che uscì nel 1955. A soli due anni di distanza dalla prima comparsa in Germania. La storia è […]

  

Pirandello e il pirata

Su questo blog, qualche tempo fa, abbiamo ricordato che i personaggi “migliori” dal punto di vista letterario non sono certo i santi o gli eroi. I caratteri più avvincenti sono quasi sempre quelli che si trovano a loro agio nell’ombra e soprattutto che si muovono al confine tra il bene e il male con un’agilità diabolica. Loro diventano eterni – spiegano gli esperti – perché esorcizzano le nostre paure e le nostre debolezze, e perché ci aiutano a renderci immuni dai loro stessi “difetti”. Un pirata, in questo senso, vale ben più di un’infermiera o di un missionario. Ne sa […]

  

Steinbeck e il paradosso di Caino

Il grande romanzo americano non è un’araba fenice. C’è, c’è stato e, con ogni probabilità, ci sarà sempre. Perché gli americani hanno la “frontiera”, hanno gli spazi sconfinati (per quanto ancora?), hanno la genuina ingenuità della razza giovane, hanno sempre a portata di mano la Bibbia e maneggiano (quelli delle ultime generazioni) molto meglio degli altri le contraddizioni del progresso e della tecnologia. E poi perché non rinunciano mai a inserire la dolorosa battaglia tra bene e male che si consuma dentro l’animo umano. Da Moby Dick a Underworld (De Lillo), da Tenera è la notte (Fitzgerald) alla Lettera scarlatta […]

  

Così Facebook sta salvando i libri

Con la prima giannetta (venticello freddo in romanesco) si ammoscia la moda virtuosa dell’ice bucket challenge (quella secchiata di acqua ghiacciata per beneficenza) e prende corpo su Facebook l’onda della lista dei libri “della vita”. “Dieci titoli, così recita lo slogan, che ti hanno segnato e trasformato. Letti i quali non sei stato più lo stesso”. Il gioco ha regole precise: per stendere la propria top ten bisogna essere nominati da un amico. Al termine della stesura si deve poi indicare il nome di almeno due “amici di Facebook” che dovranno raccogliere il testimone del gioco e pubblicare a loro […]

  

Mishima meglio di Wikipedia

Anche i gusti letterari seguono “mode” o stagioni. Prendete a esempio la produzione letteraria giapponese. Chi la conosce? Pochi, ovviamente. Anche i nostri editori hanno poco dimestichezza con il grande romanzo del Sol Levante. E i pochi che arrivano, lo fanno proprio sulla cresta di onde (le mode) che presto si appiattiscono a riva.Vent’anni fa, più o meno, quella letteratura aveva una punta di diamante che anche da noi era riuscita a sfondare il muro dell’indifferenza. Il suo nome alquanto insolito per noi, aiutava più che altro il cosiddetto market placament: Banana Yoshimoto. Una scrittrice in gamba e soprattutto molto […]

  

Salinger bara. Ecco le prove

Tempo di riletture. Complice la nuova e preziosa traduzione di Matteo Colombo, ho ripreso in mano Il giovane Holden di J.D. Salinger. Come accade di solito con le riletture, riprendere in mano un libro già letto offre l’opportunità di mescolare nuove sensazioni a emozioni già vissute. D’altronde è la nostra sensibilità a essere cambiata, non il libro (anche se la nuova edizione Einaudi offre comunque numerosi vantaggi per i giovani lettori di oggi). Il critico americano Stanley Fish ha detto una volta che il senso di un libro lo fa il lettore. E questa sua teoria mi è tornata in […]

  

Il record di Tristram Shandy sarà polverizzato

Gli scrittori inglesi hanno un handicap di fondo difficilmente superabile. Un handicap che può anche essere considerato però come il motore primo della stessa narrazione letteraria moderna. Gli scrittori inglesi infatti hanno un avo (sorta di Padre della Patria) che risponde al nome di Laurence Sterne (1713-1768). Ecclesiastico dalla cultura vasta e dalla personalità eccentrica, Sterne è, tra le altre cose,  autore di un libro ancor oggi insuperato: La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo (tra le edizioni economiche italiane ricordiamo quelle Bur, Oscar Mondadori e Garzanti). La biografia del signor Shandy è considerato il primo romanzo inglese […]

  

L’ansia di Kafka ci rende felici

L’ansia di Kafka rende noi lettori felici. Ecco una massima che suona quasi come un paradosso. Oltretutto sembrerebbe, a un primo approccio, una sentenza molto cinica. Si direbbe che sia sul dolore dello scrittore (Kafka in questo caso diviene una sorta di sineddoche in rappresentanza degli scrittori tutti) che fondiamo la nostra soddisfazione. Lui infatti scrive, scrive, scrive. Spesso mosso da urgenze dolorose; da ansie incompiute, da pensieri luttuosamente profondi. E quel risultato noi lo riconosciamo nelle sembianze di libro. Lo apriamo (il libro) voluttuosamente. E avidamente lo leggiamo. E spesso (ma non sempre, va precisato) ne godiamo copiosamente la […]

  

Le chiacchiere da bar con Conrad e Goncarov

Perché leggere i classici? L’eterna domanda offre via via risposte sempre differenti. Generate comunque dalla necessità del momento. C’è chi li legge per emanciparsi culturalmente, chi per curiosità intellettuale, chi per semplice diletto. Poi ci sono quelli che distribuiscono consigli. Che ti dicono perché vanno letti; perché vanno comunque conquistati in libreria; e perché vanno tenuti a portata di mano. Tra le tante voci autorevoli segnalo qui quella di Piero Dorfles, giornalista e critico, autore fra l’altro di intelligenti trasmissioni televisive sui libri, che ha da poco licenziato per i tipi di Garzanti un agile volumetto dal titolo I cento […]

  

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