Nell’ultima edizione della maratona delle Dolimiti, che si corre in bici, uno dei due corridori in fuga venne squalificato a pochi chilometri dal traguardo per aver gettato in terra una borraccia d’acqua. Nessuna indulgenza. Era lì a giocarsi la vittoria dopo quasi 200 chilometri di corsa ma i giudici non ebbero il minimo dubbio: fuori. Dura lex sed lex si dice in questi casi. E in fondo è giusto così. Giusto che atlleti, amatori e campioni si abituino a rispettare ciò che sta loro attorno quando gareggiano: siano le Dolomiti, gli Appennini, il Parco del Ticino, il delta del Po  o la via principae di un Paese.  Avete mai notato la porcilaia che si crea ai ristori di una maratona? Avete mai visto cosa resta per terra? Basterebbe un minimo sforzo e usare i cesti di raccolta magari sacrificando quel secondo che sicuramente non pregiudiucherebbe gara e tempo. Bene fa quindi Treviso marathon domenica 21 a puntare anche su questo aspetto. Un gesto simbolico ma secondo me efficace: chi non getterà bottigliette e bicchierini nei cassonetti della spazzatura dei ristori verrà <ammonito> con un cartellino giallo dal personale dell’organizzazione. Nulla di grave, nessun pregiudizio per la gara solo un <richiamo> che però sono sicuro avrà il suo effetto. Ma non è finita. Tutti i rifiuti della Treviso Marathon saranno smaltiti in modo differenziato grazie a speciali raccoglitori  sistemati alla partenza e al traguardo;  gli indumenti abbandonati dagli atleti alla partenza saranno recuperati e riutilizzati dalla cooperativa Alternativa Ambiente per scopi sociali; il tradizionale pasta party  sarà servito tutto con prodotti a <chilometri zero> in modo da ridurre le distanze di trasporto e quindi l’inquinamento. Intendiamoci nulla di epocale ma comunque un bel segnale che va nella direzaione giusta. Così come sembra andare nella direzione giusta questa bella maratona che parte da Vittorio Veneto e arriva nel centro di Treviso. E’ alla settima edizione e quest’anno supererà tranquillamente i tremila iscritti. Tra i favoriti Ottaviano Andriani e Daniele Caimmi che, cronometro alla mano restano tra i migliori dieci maratoneti italiani di ogni epoca. Andriani, classe 1974, un primato personale di 2h09’07” stabilito a Milano nel 2001, è stato azzurro all’Olimpiade di Pechino. Caimmi, di due anni più anziano, ha un record di 2h08’59” (Milano 2002) e ha partecipato a due edizioni dei Giochi (Atene nella maratona e Sydney nei 10.000 metri). Il loro obiettivo? La qualificazione agli Europei di Barcellona che potrebbe arrivare proprio da Treviso.