E’ pieno conto alla rovescia per la maratona di Milano che un po’ tutti dagli organizzatori, agli speaker, agli sponsor si affannano a chiamare col numero zero per indicare, dopo nove edizioni così e così’, che  questo è l’anno da cui si riparte per  provare a (ri)lanciarla. E che si voglia svoltare lo ha dimostrato questa mattina anche un’affollata conferenza stampa a Palazzo Marino che per chi non è di Milano è la sede del Comune. Diciamo subito, ma non è una critica, che visto il caldo e la gente rimasta in piedi l’assessore allo sport Alan Rizzi e il suo collega alle attività produttive Giovanni Terzi potevano fare un piccolo sforzo e mettere a disposizione una sala un po’ più grandicella. Ma questo è un dettaglio. La sostanza è che la Milanomarathon a 26 giorni esatti dal via sembra aver preso un buon abbrivio. Continua a salire il numero degli iscritti che ha superato quota 4.500 e anche quello delle staffette che ad oggi sono 138 ma potrebbero diventare duecento e si spera anche di più. Sono la vera novità di questa edizione. Quattro iscritti, una decina di chilometri a testa con un chip che registra i parziali e il tempo finale, la zone cambio dove i partecipanti troveranno la  borsa con i vestiti asciutti dislocate ad una fermata del metrò per poter poi rientrare a casa o al traguardo e la charity, cioè la  beneficenza a cui saranno legate molte delle squadre al via. E’ un’iniziativa che potrebbe seriamente far fare lo scatto alla Milanomarathon. Tre le onlus principali a cui saranno destinati i fondi raccolti. <Ma questo è solo l’inizio del percorso- ha spiegato Gabriele Rosa, uno degli organizzatori-  Puntiamo ad allargare il programma di beneficenza gia dal prossimo anno e  cercheremo di coinvolgere il più alto numero di associazioni possibile>. Come avviene nelle altre grandi maratone del mondo d’altronde. Basti pensare che lo scorso anno a Berlino le staffette benefiche iscritte sono state più di duemila e Londra, sempre nel 2009, con il suo programma di charity ha raccolto 50 milioni di sterline.  Le tre onlus che <correranno> la maratona milanese sono Champions for Children, l’organizzazione fondata dal campione del Milan Clarence Seedorf che si occupa di realizzare progetti in situazioni socio-economiche di estremo disagio e che il giorno prima della gara organizzerà la Milano School marathon, un’iniziativa dedicata ai più piccoli. La Fondazione Laureus che attraverso lo sport punta al recupero di ragazzi difficili e che metterà al via tre staffette con i  minori detenuti del carcere minorile Beccaria accompagnati da campioni come Giacomo Agostini, Maurizio Margaglio, Miki Biasion e  Andrea Zorzi. Ci sarà poi l’Associazione bambini cardiopatici nel mondo che,  soprattutto nei Paesi sottosviluppati, porta assistenza con medici e strutture ai bimbi affetti da malformazioni cardiache: guidata dall’attore Ezio De caro, indimenticabile compagno di <Smorfia> di Massimo Troisi e Lello Arena, metterà in campo diverse staffette tra cui una con l’assessore Giovanni Terzi. E proprio Terzi ieri ha lanciato la sfida al suo collega di Giunta, l’assessore allo Sport Alan Rizzi che non si è fatto pregare e l’ha raccolta. In gara ci sarà quindi lui pure con una sua staffetta.