Il “Sandrino”, come lo chiamavano era l’ultimo dei gregari di Fausto Coppi. L’ultimo che potesse ancora raccontare quel ciclismo che non c’è più. Lo ha seguito per tutta una vita, prima in bici poi ogni volta e in ogni occasione in cui si celebrava e si parlava del campionissimo. Come il 2 gennaio scorso a Castellania. Ieri  a 88 anni, Andrea  Carrea,  è andato a prendere Fausto lassù.. Ne dà notizia la pagina alessandrina on line della Stampa.  Carrea è morto  per un malore improvviso, nella sua casa di Cassano Spinola (Alessandria). Lascia la moglie Anna ed il figlio Marco. Era nato il 14 agosto del 1924 a Novi Ligure e fu un gregario storico di Coppi. Muratore, ferroviere e poi bersagliere diventò  ciclista professionista dal 1949, dopo la Guerra. Fu Serse Coppi a farlo entrare nel giro delle corse e lui correva forte per passione ma anche per fame visto che dopo il conflitto se la passavano bene in pochi e pesava quranta chili scarsi.  Corse con Fausto 8 giri d’Italia e due Tour de France, vestendo per un giorno la maglia gialla nel 1952. Era rimasto solo lui della pattuglia dei grandi corridori di quella straordinaria epopea, che aveva perso il leader indiscusso nel lontano 1960. In pochi anni, si sono spenti prima Ettore Milano e poi Franco Giacchero e  lui era l’ultimo frammento di un ciclismo romantico e irripetibile.

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