Michele Sarzilla mercoledì compirà 33 anni. Che sono un’età importante da festeggiare. Così per non farsi mancar nulla il triatleta del DDS-7MP Triathlon Team ha pensato bene di andare sui Pirenei per farsi con un  po’ d’anticipo il suo regalo di compleanno, impacchettandosi un secondo posto nell’Ironman 70.3 di Andorra al debutto assoluto su questa distanza. Non male.  Lui non ci crede o fa finta di non crederci, ma si abituerà, perchè  è tipo sveglio e si adatta in fretta: «E’ stata un’emozione grandissima – spiega – Non me l’aspettavo proprio, ma è proprio quando meno te l’aspetti arrivano queste giornate memorabili. Ho ancora la pelle d’oca a pensarci, è stato un esordio fortunato». Ci sono vite che cominciano e ricominciano e quella di questo coriaceo atleta bergamasco  sportivamente sembra sempre trovare un punto di ripartenza.  Così tre giorni prima di compiere 33 anni  stupisce di nuovo chiudendo il  “mezzo” spagnolo  in 4 ore e 24 minuti  a soli due minuti dal vincitore, il francese Clement Mignon, e togliendosi lo sfizio di mettersi alle spalle nientemeno che l’australiano Cameron Wurf,  ex ciclista professionista e compagno di allenamento di Geraint Thomas,  già vincitore di diverse prove Ironman e capace di firmare la frazione ciclistica più veloce di sempre nei mondiali di Kona.  Ciò detto la prova di Sarzilla nel Principato “brilla” di luce propria, a prescindere dagli avversari: primo ad uscire dall’acqua,  sempre nel gruppo di testa in bici , l’atleta DDs ha corso una mezza maratona formidabile arrivando la traguardo in  1 ora e 11 minuti, tempo che gli ha permesso di recuperare tre posizioni e salire sul secondo gradino del podio. «Che dire? – si meraviglia un po’ anche il suo allenatore Fabio Vedana– Questo “ragazzino” è sempre affamato e impara molto velocemente. Sono solo tre anni che si allena e la sua età biologica è quella di un 23 enne. Sa imparare in maniera esponenziale e anche all’esordio su una distanza che praticamente non ha mai affrontato e su un circuito che non ha mai provato, ha dimostrato che non bisogna mai porsi limiti, bisogna saper sognare in grande”. Così funziona. Così si comincia e si ricomincia che poi è la ricetta perfetta per pensare e concentrarsi su ciò che verrà piuttosto che su ciò che è fatto. E di cose da fare anche a trentatrè anni ce ne sono ancora parecchie. Auguri…