E’ nata per gioco poi è diventata una cosa seria. La maglia nera, quando nel ciclismo non si correva per soldi ma per fame,  diventò il modo anche per chi campione non era di portare a casa un pezzo di pane. Primi degli ultimi e così un po’ vinceva anche chi arrivava in fondo e se c’era una corsa davanti ce n’era anche un’altra dietro fatta di tattiche, sotterfugi, furbate, di soste nei bar, di nascondini e dispetti. Una corsa che serviva a potarsi a casa qualche  damigiana di vino, olio, prosciutti, salami e qualche soldino. Una delle maglie nere più famose fu senz’altro Luigi Malabrocca,  che non era per nulla un ciclista scarso ma che si rese in fretta che gli conveniva tirare i freni o far finta di bucare. “Il cinese”, così lo chiamavano per i suoi occhi a mandorla,  era di Tortona, conterraneo di Fausto Coppi, e ultimo di sette fratelli. Vinse la maglia nera al Giro nel 46 e nel 47 e due anni, dopo aver ceduto il simbolo del “non primato” al vicentino Sante Carollo,  decise di ritirarsi.  Di lui e delle sue gesta hanno scritto un po’ tutti ma ora c’è chi la sua storia la porta in teatro.  Sabato 23 ottobre alle 21 e domenica 24 ottobre alle 19 allo Spazio Kairòs di Torino, in via Mottalciatta 7, va in scena  infatti “La maglia nera – Malabrocca al giro d’Italia” di Alberto Barbi e Paolo Cecchetto, uno spettacolo per portare a teatro tutta la magia delle due ruote.  “Il  ciclismo è un’epopea, con i suoi eroi, i suoi vincitori, i suoi caduti- raccontano gli autori-  per anni, nei bar ci si divideva tra Coppi o Bartali, Moser o Saronni. E poi, d’estate, tutti in spiaggia a sfidarsi con le biglie e le figurine dei grandi campioni. Il Giro d’Italia, a sua volta, è un racconto, una storia di come siamo cambiati, di come la società si evolve e si modifica, del culto del vincitore e del perdente”. Negli anni intorno alla Seconda Guerra Mondiale due sfide affascinarono i tifosi: la lotta per il primo posto, Coppi e Bartali, e lo scontro per l’ultimo posto, Carollo e Malabrocca. Luigi Malabrocca. Una sfida al contrario che gli attira la simpatia in un’Italia appena uscita dalla guerra che ancora sa schierarsi con il più debole. A volte, gli estremi si toccano. Lo spettacolo fa parte della rassegna “Animali da palco” organizzata da Onda Larsen.

Biglietti: 12 intero; 10 ridotto. Per prenotare gli spettacoli: biglietteria@ondalarsen.org; 3517343492 (da lunedì a venerdì dalle 15 alle 19). Per acquistare i biglietti online: http://oooh.events.