Questioni di cuore, di paura, di sollievo e di speranza. Questioni di sport, di partite di calcio, di volate, di braccia al cielo o nei capelli perchè all’improvviso la sorte cambia il racconto e allora non si lotta più per un podio o una finale. Questioni che a trent’anni un atleta non mette in conto finchè non capita. Sonny e Christian, due mondi e due vite apparentemente lontane che improvvisamente si intrecciano. Lo svedese Chistian  Eriksen, l’ex mezzala dell’Inter che il 12 giugno dello scorso anno, nella partita inaugurale dell’Europeo contro la Finlandia, crolla sul prato del Parken Stadium di Copenaghen per un arresto cardiaco e pochi giorni  torna sullo stesso campo nell’amichevole contro la Serbia e al primo tocco va in gol. Una seconda vita e non solo sportiva. Sonny Colbrelli che torna oggi a casa dopo essere stato dimesso dall’ambulatorio cardiologico dell’Università di Padova dove gli hanno impiantato un  defibrillatore sottocutaneo, un salvavita  che funziona per correggere il ritmo del cuore se è necessario in casi estremi.  E’ lo stesso dispositivo che sta utilizzando Eriksen  che gli ha permesso di tornare a giocare e a segnare in Inghilterra con la maglia del Brentford. Non in Italia però. Secondo le norme sanitarie italiane infatti  non può essere concessa l’idoneità agonistica ai portatori di questo tipo di apparecchiatura contrariamente a ciò che accade in altre nazioni come l’Olanda, la Danimarca e, appunto, l’Inghilterra. Per Colbrelli, vincitore lo scorso anno della Parigi Roubaix,  si vedrà: “La decisione di impiantare un defibrillatore  è stata presa dopo che l’atleta è stato sottoposto a una valutazione clinica, genetica e di imaging completa per identificare la causa dell’aritmia che ha portato all’arresto cardiaco e la terapia più appropriata” ha spiegato il prof. Domenico Corrado, direttore dell’Unità di Cardiomiopatia genetica e Cardiologia dello sport dell’Azienda ospedaliera-Università di Padova, centro italiano d’eccellenza per la diagnosi e il trattamento delle cardiopatie aritmogene. Ora il campione della Bahrain-Victorium continuerà la riabilitazione a casa con la sua famiglia. Cercando di dimenticare il terribile dramma sfiorato e affacciandosi a una vita diversa che ora può ricominciare. C’è tempo per pensare al resto: Eriksen insegna..