La storia si scrive con i grandi gesti ma, a volte, anche con la sfortuna. E oggi a Iesi Biniam Girmay, vincendo la decima tappa, ha scritto un pagina che resterà negli annali del Giro mettendo insieme l’una e l’altra cosa. Una volata infinita, spalla a spalla con un fenomeno del calibro di  Mathieu Van der Poel che alla fine si arrende e sulla linea del traguardo gli fa il segno di ok con il pollice alzato  per dirgli che è stato il migliore, che è stato il più forte, che ha vinto.  Ed è un vittoria storica. Il ventiduenne eritreo della Intermarché-Wanty-Gobert Materiaux  è il  primo corridore africano di colore a vincere una tappa della Corsa Rosa. Prima di lui, solamente il sudafricano Alan Van Heerden, nel 1979 a Pesaro, aveva portato l’Africa sul gradino più alto del podio. Ma la storia continua. E c’è un pezzo di storia che purtroppo si aggiunge a quella appena scritta. Così sul podio il giovane africano, che quest’anno si è giù imposto nella Gand-Wevelgem, apre con troppo entusiasmo la bottiglia di spumante  e il tappo  glòi va a finire dritto sull’ occhio sinistro. Non è uno scherzo.  Una botta violena tant’è che Girmay chiude in fretta la premiazione e va dritto dai medici della squadra per farsi soccorrere e perchè da quell’occhio non ci vede più. Subito viene accompagnato per accertamenti all’ospedale di Jesi e, dopo i necessari controlli,  poco dopo viene dimessoe  torna in albergo. Dovrà riposare e capire come passerà la notte.  Soltanto domani, secondo quanto riferito dal team, lo staff sanitario della Intermarché Wanty Gobert deciderà se l’atleta potrà riprendere il suo Giro. Non ci voleva. Ma è storia anche questa.