Il 6 maggio il Giro numero 106 partirà dall’Abruzzo. Una cronometro di diciotto chilometri e mezzo, da Fossacesia a Ortona, quasi tutti sulla pista dei Trabocchi, una meraviglia ricavata sul tracciato della ferrovia costiera inaugurata nel 1863 e dismessa nel 2005. Una viaggio che accarezza il mare dove fino a pochi anni fa c’erano i binari, pedalando tra gallerie, scogli, spiagge, vecchie stazioni e locande . Spettacolo nello spettacolo. Il Giro renderà onore a questo sorprendente pezzo di costa e ad una regione dove si fermerà per tre tappe: quella del giorno dopo da Teramo a San Salvo e quella di venerdì 12 maggio con la settima frazione che si concluderà sul Gran Sasso d’Italia a Campo Imperatore, altra meraviglia assoluta. Questa mattina, alla Bit di Milano, lo stand abruzzese ha messo in vetrina tutto ciò. Bella la ciclovia dei Trabocchi. Così bella che è quasi impossibile da raccontare, perchè vanno apprezzati i colori, i profumi, l’odore della salsedine, le onde del mare che sembrano sfiorarti tanto vicino alla riva si pedala in certi punti e con le sole parole si fa fatica. E poi i trabocchi: se ne contano 32 sui 50 chilometri di pista restaurata. “Una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e di travi, simili ad un ragno colossale … Il trabocco, quella grande ossatura biancastra protesta su la scogliera forma irta e insidiosa in agguato perpetuo, pareva sovente contrastare la benignità della solitudine”. Così li raccontava Gabriele D’Annunzio. C’erano una volta i trabocchi, un tempo macchine da pesca protese su quel tratto di Adriatico che va dall’Abruzzo al Molise; strutture di legno che sembrano palafitte lanciate in mare che sfidano onde e gravità. Qualcuno oggi c’è ancora, molti altri sono diventati locande e ristoranti caratteristici dove i piatti di pesce e il brodetto la fanno da padrone.  La ciclovia abruzzese parte praticamente dal porto di Ortona ed arriva fino a Vasto continuando poi con qualche interruzione fino a Termoli in Molise. Due anni fa ha ricevuto il Green Road Award, l’Oscar italiano del cicloturismo ed è in realtà un percorso ciclopedonale perchè da un lato si pedala a doppio senso e dall’altro si cammina con vista sul mare Adriatico, con la possibilità, nella bella stagione, di fermarsi in qualche spiaggia nascosta. La Costa dei Trabocchi percorre tutto il litorale da San Vito Chietino a Fossacesia a Torino di Sangro . E poi Casalbordino, e la splendida Vasto fino alla bellissima Riserva Naturale di Punta Aderci e il faro di Punta Penne. Il 6 maggio toccherà al Giro svelare come una pista ciclabile possa far rinascere un territorio