Sette medaglie. Che raccontano quanto, nel ciclismo su pista, la squadra azzurra sia sempre più una certezza. L’Italia c’è, pedala veloce, aggiunge nomi nuovi ad altri già “consacrati” e guarda con un certo ottimismo ai prossimi giochi Olimpici di Parigi. Sette medaglie che sono tre ori, tre argenti e un bronzo. Che sono il segno del grande lavoro del ct Marco Villa che però, come aveva già spiegato nei giorni scorsi, non pensa solo al raccolto. Continua a seminare: “Ci sono le olimpiadi all’orizzonte e il livello complessivo di tutti gli atleti inevitabilmente si alza – aveva chiarito –  Non ci sono vittorie e risultati garantiti. Così funziona sempre. Ci siamo fatti trovare pronti e all’altezza delle prime squadre al mondo, dobbiamo sfruttare questo anno e mezzo che ci separa dai Giochi per finalizzare il lavoro e limare qualche situazione. Sono molto fiducioso”.  Non cambia nulla. Non cambia il mantra di una squadra che sa perfettamente quanto gloria o delusione su un pista possano essere questione di secondi, di decimi, ancor meno. Un “soffio” impercettibile a settanta orari. E allora giustamente si festeggia, si esulta per le vittorie Europee conquistate sull’anello svizzero di  Grenchen, primo appuntamento valido ai fini delle qualificazioni a cinque cerchi, ma senza ubriacature. Un bottino arricchito oggi dal bronzo nel Madison femminile firmato Elisa Balsamo e Vittoria Guazzini e dall’argento in quello maschile ottenuto da Michele Scartezzini e dal solito Simone Consonni. Si aggiungono agli ori di Consonni nella corsa punti,  di Jonathan Milan nell’inseguimento e del quartetto (Ganna, Milan, Lamon, Moro) nell’inseguimento a squadre e agli argenti di Consonni nell’Omnium e delle ragazze (Azzini, Balsamo, Fidanza e Guazzini) nell’inseguimento a squadre. Un bottino che mantiene l’Italia nell’elite di questa disciplina. Un bottino che «conferma il grande lavoro portato avanti dalla squadra e dai nostri tecnici, basato sull’investimento a livello di preparazione, di ricerca e di sviluppo» spiega il presidente della FCI Cordiano Dagnoni.