Jonas Vingegaard al Giro del prossimo anno? Potrebbe essere, così almeno scrive il quotidiano fiammingo Het Laatste Nieuws  che anticipa il contenuto di una “chiacchierata” tra il campione danese e lo staff tecnico della Visma Lease a Bike che già ovviamente si sta muovendo per pianificare la prossima stagione del team. Dopo l’esordio trionfale quest’anno di Tadej Pogacar, sulle strade italiane potrebbe quindi correre anche il capitano della Visma che nel suo palmares ha quattro partecipazioni al Tour con due vittorie e due alla Vuelta di Spagna dove però non si è mai imposto. Il quotidiano belga spiega che se mai  Vingegaard decidesse di correre in Italia più che alla doppietta Giro-Tour potrebbe pensare di saltare la Grande Boucle per cercare l’accoppiata Giro-Vuelta e quindi vincere la “Tripla Corona” che per ora gli manca. Ma restano ipotesi. Affascinanti per i tifosi italiani e soprattutto per gli organizzatori di Rcs: portare in Italia il danese sarebbe un gran colpo ma chiaramente lo sarebbe ancor di più  metterlo di fronte a Pogacar se mai decidesse di tornare. “Pogacar contro Vingegaard al Giro 2025?- commenta il direttore del Giro d’Italia e delle corse di Rcs Sport, Mauro Vegni parlando a Radio Sportiva– Intanto vorrei vedere anche Pogacar al Lombardia il 12 ottobre. Poi il Giro è il fiore all’occhiello, avere la possibilità di avere insieme ai nastri di partenza un Pogacar, un Vingegaard e un Evenepoel vorrebbe dire fare bingo…Però sappiamo bene che gli appuntamenti diventano sempre più pressanti e le prestazioni stressanti come gli sponsor, le squadre. Servirà trovare il modo di fare un  ciclismo più di elite. Meno gare ma con tutti i grandi che vi partecipano». «Una cosa che manca alla gente è sapere chi è il migliore della stagione- continua Vegni– Perchè se uno fa il Giro e l’altro fa il Tour manca lo scontro diretto. Il ciclismo del passato ci insegna che i grandi dualismi sono la storia di questo sport. Senza, è dura fare paragoni». Giro, Tour e Vuelta, tre grandi Giri con ancora grandi differenze che mettono la corsa francese avanti di parecchie lunghezze, evento mondiale e globale. Il Tour è il Tour a prescindere da ciò che accade,  corsa di campioni, sfida che vale soldoni e prestigio tanto quanto un Superbowl, un’olimpiade o una finale di Champions. Evento che muove un Paese, che lo ama, lo segue, lo racconta, ci investe e  gli dà le prime pagine dei giornali e non solo dei giornali.  Bisogna farsene una ragione: le altre sfide sembrano  da strapaese al confronto. «Un bilancio dei tre grandi Giri? Ognuno organizza un giro in base alle peculiarità del territorio, delle zone, poi la svolta la danno i campioni- ammette Vegni-  Abbiamo avuto la fortuna  di avere un Pogacar che ha dimostrato di essere il più forte corridore in assoluto e non lo scopriamo oggi. Ha vinto tre volte il Lombardia e le Strade Bianche oltre alla Tirreno anche in Italia,  Ha fatto bene al ciclismo e all’Italia e serve tenerlo da conto». Se poi arrivasse anche Vingegaard…