Uran, addio alla bici: giocherà a calcio nella serie A colombiana
“Grazie alla bici ho potuto sostenere la mia famiglia ma ho ho potuto lottare e ispirare un intero Paese…». Così Rigoberto Uran aveva detto addio alla sua lunga storia d’amore con il ciclismo professionistico pochi mesi fa nella sua città in Colombia a Medellin alla fine della sua corsa “Il Giro de Rigo”. C’erano diecimila persone nello stadio Atanasio Girardot a salutarlo e c’era anche il sindaco Federico Gutierrez a consegnarli la Medaglia d’Oro della Categoria, il più alto riconoscimento che qual Paese tributa ai suoi campioni. Uran in bici è stato il simbolo di un ciclismo sorridente, guascone, antico e passionale. Ha sempre corso così. Ha vinto, è stato medaglia d’argento nella prova in linea su strada dei Giochi di Londra 2012 e due volte secondo nella classifica finale del Giro d’Italia (2013 e 2014) e una in quella del Tour de France (2017). Ma ha vinto meno di ciò che avrebbe potuto vincere un po’ per troppa generosità, un po’ per sfortuna un po’ forse perchè così doveva andare. “Abbiamo attaccato per andare a prendere la maglia e alla fine ho preso sei minuti…”. Raccontava così, col solito sorriso, un paio di anni fa al Tour, al termine di una tappa di montagna dove aveva provato a conquistare la maglia gialla ma poi in realtà era finito fuori classifica. E in questa frase c’è tutto il ciclismo di questo colombiano con i tratti da indio che la Colombia ha scelto come suo eroe. Un eroe scanzonato capace pedalare senza calcoli e con il cuore ma soprattutto con la voglia di inseguire i sogni. E i sogni non sono finiti, uno in particolare: “Ora voglio giocare a calcio- ha confessato nei giorni scorsi- Voglio fare il calciatore professionista e voglio che diventi realtà . E’ una follia, lo so, ma non ho nulla da perdere e voi sapete che sono un pazzo e che faccio tante cose…». Dal ciclismo al calcio quindi per cominciare una nuova carriera a 38 anni. Uran èntrato a far parte degli effettivi del Fortaleza Ceif, squadra di Bogotà che fa parte della massima colombiana con cui si sta allenando in vista della prima giornata di campionato, il 23 gennaio quando giocherà in casa contro l’Envigado. Inizialmente si pensava che sarebbe entrato a far parte del club come azionista di minoranza, invece lui stesso ha tenuto a chiarire che si limiterà a inseguire un suo sogno dell’infanzia: giocare a calcio nel campionato più titolato del suo Paese. Carlos Barato, fondatore e presidente del Fortaleza Ceif, ha confermato tutto, riga per riga: «Rigoberto sarà con noi per un periodo di prova ma è determinato e vuole diventare un calciatore professionista. In che ruolo? E’ un creativo: giocherà a centrocampo…”.