Nel 2025 si celebra un traguardo importante: quindici anni dal riconoscimento della Dieta Mediterranea come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO.

La parola “dieta” deriva dal greco diaìta, che significa “stile di vita”. E infatti, la Dieta Mediterranea è molto più di un semplice schema alimentare: è un modo di vivere che valorizza la stagionalità, la biodiversità, la condivisione e la cucina casalinga, basata su ingredienti freschi e genuini. Peccato che, nonostante i suoi comprovati benefici – dalla prevenzione delle malattie cardiovascolari e del diabete, fino alla tutela dell’ambiente – l’adesione alla Dieta Mediterranea è in calo, soprattutto tra i più giovani.

Sempre più giovani, infatti, sostituiscono i piatti tradizionali con snack, bevande zuccherate e fast food. Un fenomeno che, come avverte l’UNICEF, contribuisce all’aumento dell’obesità infantile: nel mondo, un bambino su cinque tra i 5 e i 19 anni è in eccesso di peso.

In questo contesto, la Dieta Mediterranea rappresenta un modello attuale e sostenibile. «Si basa sulla cucina domestica, sull’uso di ingredienti semplici, freschi e stagionali e sulla trasmissione del sapere culinario tra generazioni», spiega la dottoressa Marialaura Bonaccio del Gruppo di Lavoro della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU). «Cucinare in casa non è solo un gesto nutrizionale, ma un atto culturale e sociale».

Seguire questo stile alimentare significa anche prendersi cura del pianeta: favorire prodotti locali, ridurre gli sprechi e limitare l’impatto ambientale dei trasporti.

 

Per aiutare tutti a mettere in pratica questi principi nella vita quotidiana, la SINU propone dieci semplici consigli:

  • Dispensa mediterranea: non devono mancare olio extravergine d’oliva, legumi, cereali integrali e spezie.
  • Spesa di stagione: privilegiare frutta e verdura locali e pesce azzurro.
  • Menù settimanale: pianificare i pasti per risparmiare tempo e ridurre lo stress.
  • Tradizione e creatività: riscoprire le ricette di famiglia, magari in chiave moderna.
  • Spuntini sani: frutta, yogurt o una fetta di pane con olio e pomodoro.
  • Cucinare in abbondanza: preparare porzioni extra di legumi o cereali e conservarle.
  • Kit aromatico: cipolla, aglio e prezzemolo pronti all’uso per dare sapore naturale ai piatti.
  • Piatto unico: combinare cereali, legumi e verdure per pasti completi e sostenibili.
  • Tecnologia amica: usare friggitrice ad aria o pentola a pressione per semplificare la cucina.
  • Mangiare insieme: riscoprire la convivialità come parte integrante del benessere.

«Dobbiamo trasmettere ai giovani la Dieta Mediterranea – conclude la Prof.ssa Anna Tagliabue Presidente della SINU. Non è un’eredità da custodire in una teca, ma una risorsa viva, attuale e dinamica, da proteggere e adattare alle sfide del nostro tempo».

Perché seguire la Dieta Mediterranea, oggi, significa scegliere un futuro più sano, sostenibile e inclusivo, riscoprendo il valore del cibo come gesto d’amore verso se stessi, gli altri e la Terra.

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