Il 16 ottobre si è celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Il tema 2025, “Mano nella mano per un’alimentazione e un futuro migliori”, richiama la necessità di unire forze e competenze per affrontare questioni sempre più interconnesse: sprechi alimentari, malnutrizione, obesità infantile, produzione insostenibile e insicurezza alimentare.

Secondo la SINU,  Società Italiana di Nutrizione Umana, che da anni promuove cultura scientifica e buone pratiche nel campo dell’alimentazione, è fondamentale costruire un modello nutrizionale moderno, sostenibile e accessibile, partendo dalla consapevolezza che il cibo non è solo nutrimento, ma anche ambiente, cultura, educazione e salute.

«Dobbiamo unire competenze scientifiche, responsabilità sociale e impegno educativo ed investire sulle nuove generazioni per garantire un futuro basato su scelte alimentari più consapevoli, sostenibili e salutari – afferma la prof.ssa Anna Tagliabue, presidente SINU. Significa camminare insieme, mano nella mano appunto – istituzioni, cittadini, scuole, professionisti della salute e del settore agroalimentare – per costruire e diffondere un modello nutrizionale che rispetti l’ambiente, valorizzi la cultura alimentare e promuova il benessere collettivo».

Lo scenario attuale impone una riflessione profonda. Secondo il Food Waste Index Report 2024, nel 2022 si sono sprecati 1.052 milioni di tonnellate di cibo. Solo in Italia, nei primi mesi del 2025, ogni cittadino ha buttato in media 88,3 grammi di alimenti al giorno. Uno spreco che coesiste con una crescente insicurezza alimentare: nel nostro Paese il 13,95% della popolazione vive in una condizione di accesso limitato al cibo.

La malnutrizione, poi, assume oggi volti diversi. Da un lato, l’obesità infantile è in preoccupante crescita: «L’obesità ha superato il sottopeso come forma più diffusa di malnutrizione, interessando 1 bambino in età scolare e adolescenziale su 10, ovvero 188 milioni – osserva la prof.ssa Francesca Scazzina, consigliera SINU. Milioni di bambini crescono in ambienti dove bevande zuccherate, snack salati e fast food sono facilmente accessibili e pubblicizzati. Questi ambienti alimentari malsani stanno portando a diete squilibrate e a un aumento del sovrappeso, anche in Paesi dove la denutrizione è ancora un problema».

Anche in Italia, secondo OKkio alla Salute 2023, il 29% dei bambini è in sovrappeso o obeso, mentre il consumo quotidiano di frutta e verdura rimane basso e la sedentarietà diffusa.

Ma non tutto è perduto. La SINU ha recentemente aggiornato i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti) e la Piramide Alimentare, strumenti scientifici per orientare le scelte alimentari verso uno stile di vita più sano. «Con la revisione dei LARN e la nuova rappresentazione grafica della Piramide Alimentare abbiamo contribuito a costruire le basi per il cambiamento – aggiunge la presidente Tagliabue. Sono due importanti documenti in grado di orientare le scelte alimentari verso modelli alimentari moderni, sostenibili, salutari e plant-based, fondate su evidenze scientifiche e orientate al benessere delle persone e del pianeta».

Non ci può essere salute senza alimentazione consapevole, né futuro senza un ripensamento profondo dei nostri modelli di produzione e consumo.
«Cambiamenti climatici, disuguaglianze sociali, degrado ambientale sono solo alcune delle complesse sfide che stiamo affrontando e che necessitano di politiche globali, mirate e coordinate, per garantire un futuro migliore e più sostenibile – conclude Tagliabue. Attraverso ricerca scientifica, educazione nutrizionale e politiche alimentari responsabili, la SINU è impegnata quotidianamente per costruire un futuro in cui la sostenibilità e la salute vadano di pari passo, garantendo a tutti un’alimentazione più consapevole, equa e rispettosa dell’ambiente».

Un futuro che possiamo costruire solo insieme, mano nella mano.

 

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