I Metternich da tastiera

«Un giornale, il giorno dopo, è buono solo per incartare il pesce» diceva Indro Montanelli molto prima che iniziasse l’era digitale. Da anni non è più così. Le parole in rete restano, vincolate da un contratto a tempo indeterminato con la realtà. Con la guerra alle porte, saltano uno dopo l’altro i parametri che fino a poco fa sembravano veri. Erano veri. Le parole usate per un articolo sulla guerra appaiono inappropriate a distanza di ore. Troppo fredde, asettiche, scollegate. Le parole, quando sono sconnesse dalla realtà, diventano viti spanate che stringono, stringono, ma poi si aprono agli antipodi, e […]

  

Ucraina, notizie in bianco o nero

Sui media è cominciata la fase del nero o del bianco, Tinte unite. Bipolari. Non sono ammesse gradazioni intermedie. Se riferito al presente, trovo che sia giusto così: Vladimir Putin ha invaso l’Ucraina e ora è il nemico. Punto. Ma la cultura del bianco o nero è come la cancel culture: è retroattiva. Si estende anche nel passato, e come una nube chimica in balia del vento, brucia tutto quello che incontra, rendendo indistinguibile il passato dal futuro. Le cause di quello che accade in Ucraina non importano più. Poco prima del mio ultimo articolo discutevo con un’amica di come […]

  

Ucraina, terra di confine

Nei primi anni Novanta ho vissuto per qualche tempo a Zlìn, Repubblica Ceca, ospite della tenera babička (nonnina) di uno scultore. Marie Holčíková era nata nel 1919, e ricordava ancora come un incubo il rombo degli aerei militari sovietici che per tutta la notte del 20 Agosto 1968 volavano a bassa quota nei cieli della Moravia, dalla Russia “con amore”. Ho aggiunto io “con amore”, ricordando l’incipit di Jacques e il Suo Padrone, dove Milan Kundera descriveva l’atteggiamento dei soldati russi all’indomani dell’invasione: «Noi amiamo voi Ceki!» disse a un posto di blocco l’ufficiale sovietico all’autore, dopo avergli fatto perquisire […]

  

La politica dei due cuori e una capanna

E’ successo di nuovo. Il 7 Aprile 2021, durante un vertice ad Ankara tra Unione Europea e Turchia, il presidente turco Recep Erdogan, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, entrarono in un salone con solo due poltrone e una specie di cuccia del cane in disparte. In seguito il video fu sottoposto a una meticolosa analisi Var, dove fu evidenziato lo scatto in avanti di Michel per accaparrarsi la poltrona alla destra di Erdogan. Ulteriori analisi dimostrarono come, sedendosi, Michel si fosse anche sistemato il “pacchetto” sacrificato in un […]

  

Pascal Bruckner, Un Colpevole Quasi Perfetto

Per risollevare entità o persone in disgrazia, talvolta possono intervenire solo personaggi al di sopra di ogni sospetto, e quindi schierati all’opposizione. Fu Richard Nixon, un presidente americano di destra, che nel 1972 aprì le porte alla Cina comunista di Mao Zedong. Vent’anni più tardi toccò a un suo successore di sinistra sdoganare lo stesso Nixon, che nel frattempo era caduto in disgrazia dopo lo scandalo Watergate. L’unico che potè permettersi di restituirgli dignità e autorevolezza fu Bill Clinton, non certo i Repubblicani Ronald Reagan e George Bush sr che durante i loro mandati si tennero sempre il più distanti […]

  

The Babel bubble, la bolla di Babele

In periodi di incertezza, a noi casalinghidivoghera l’Economia appare molto più simile alla meteorologia (stocastica, non deterministica) che a tutte le altre scienze: in fondo le nuvole sono in movimento proprio come l’inflazione e la disoccupazione. Ma quando un meteorologo annuncia che nelle prossime ore potrebbe scatenarsi un uragano, tendiamo a credergli. Quando un economista ci avverte dell’esistenza di una bolla, lo accusiamo di disfattismo, oppure lo emarginiamo. E’ quello che in Italia sembra accadere a Geminello Alvi, un prestigioso economista e scrittore che su temi di politica monetaria si è sempre espresso fuori dal coro, ma da qualche tempo […]

  

Cina, Lituania, Europa: il momento è catartico

Fino a un fatidico giorno di primavera 1878, un classico rompicapo di società era cercare di capire in quale fase del galoppo tutte e quattro le zampe di un cavallo fossero sollevate da terra. Il movimento era semplicemente troppo rapido per permettere all’occhio umano di percepirlo. Il 15 Giugno 1878 Eadweard Muybridge scattò la sequenza fotografica di un cavallo al galoppo, e fu così scoperto che la sospensione in aria dell’animale avveniva quando le zampe erano raccolte sotto la pancia. Prima di quella data, invece, i pittori rappresentavano la sospensione nel momento di massima estensione delle zampe. Da quando la […]

  

Quando la parola ‘corona’ tornerà ad essere solo femminile

Questo articolo è scritto da un NON medico, un NON esperto, un NON no-vax, un NON minatore di informazioni sui vaccini. Praticamente, è solo l’opinione di un quaquaraquà. Dopo questa premessa, ma scrutando “l’ufficio facce”, mi azzardo a dire che ci siamo: l’agonia è quasi finita. Quello che fu un uragano, si sta trasformando in temporale tropicale. Accade la stessa cosa a tutti i giganteschi mulinelli che nascono ad Agosto da qualche parte nei Caraibi, devastano il sud degli Stati Uniti, e poi salgono verso nord. Alla fine di ogni estate, sui media newyorkesi cresce l’ansia, ma nella Grande Mela […]

  

Nodo Quirinale

Da dove nasce la retorica da fine settenato di un Presidente della Repubblica in odore santità? Sergio Mattarella all’inizio del mandato sembrava uno scolaretto, con il suo ipercinetico predecessore che spesso e volentieri faceva ancora sapere la sua opinione non richiesta. Durante il primo anno al Quirinale dell’attuale Presidente, Giorgio Napolitano si comportava come Kato, il giapponese nella Pantera Rosa di Blake Edwards che usciva dal nulla, e sfidava Peter Sellers in improbabili duelli di karatè (qui). C’era Sellers-Mattarella che rincasava stanco, dopo una giornata intera di apprendistato nel suo nuovo, difficile, ruolo. Posava il sacchetto della spesa sul tavolo […]

  

Pensava di essere politicamente scorretto, ma era Rigoletto

Prendo in prestito il titolo da un messaggio di Meno Permeno, un commentatore di questo scalcagnato blog. Il seguente articolo non è rivolto al destinatario del commento originale, ma a un no-vax che ebbe il suo quarto d’ora di celebrità alla Zanzara su Radio 24, dove per mesi scelse di esibirsi come un fenomeno da baraccone. Non sono d’accordo con chi critica Giuseppe Cruciani per averlo esposto come l’uomo elefante, perchè Maurizio Buratti, morto il 27 Dicembre, era comunque uno dei tanti petali nella margherita del dissenso no-vax, ed è giusto che manifestasse il suo punto di vista in quel […]

  

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