19Nov 15
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A tre giorni dal sangue del Bataclan, spostarsi non è questione semplice. Riuscire a scindere la psicosi dal pericolo reale, non è questione semplice. Metti che a tre giorni dal sangue del Bataclan devi andare a Milano con un mezzo pubblico, che so un treno. Al terrore, certamente, non bisogna cedere nulla, neanche un metro; piegarsi su se stessi significherebbe offrire l’ennesimo assist ai disgraziati barbuti, soprattutto dopo che l’Europa si è sbattezzata, ha preso una botta in testa ed ha aperto le cosce al denaro, al pensiero unico, alla (dis)integrazione. E questo, gli uomini del califfo lo sanno, eccome se lo sanno. […]
Il blog di Emanuele Ricucci © 2024
17Nov 15
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Ma sono l’unico ad essersi rotto un po’ le palle? La Francia bombarda l’Isis. Noi ci bombardiamo d’angoscia. Aggiornamenti continui, uno ogni due minuti, ti ricordano che potrebbe arrivarti addosso una pallottola di AK47, che qualcosa potrebbe saltare per aria. Inviati, collegamenti, ricostruzioni, news. Urla, strilli. Poi ancora mappe, titoli, sottotitoli, breaking news. Opinioni, opinioni, opinioni di esperti di tattica militare, di politologi, di scienzoidi. Tempi da riempire. Soluzioni reali, immaginifiche. Mistificazione totale. Bar. Milano, zona Porta Genova. Esci pensando a quando giocavi all’asilo con gli amichetti in pantaloncini, torni con rinnovato terrore addosso: per sbaglio la tv era accesa, […]
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15Nov 15
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D’istinto… Da Youporn si esce, da Facebook anche. Dai loop è difficile. Girano in tondo e in tondo e in tondo come le palle di chi ci sta ancora con la testa in mezzo a questo caos. Figuriamoci dal blocco di pigrizia mista a voglia di rivoluzionare tutto in due virgola quattro secondi, lo stesso tempo che Google impiega ad offrire risultati alla richiesta di qualsiasi cosa. A questa gioventù, d’altronde, non viene chiesto di salvare il mondo, viene chiesto, quantomeno, di sentirselo proprio, non come uno scomodo lascito. Dove sono i volti delle nuove leve del futuro occidentale, europeo, solo […]
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14Nov 15
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Reagisci Europa, l’occidente ha fallito, schifosamente fallito, piegato dalla tolleranza. La colpa è nostra. Troppo volte ci siamo scusati per chi siamo, dimenticati di chi siamo. Ma la colpa, Europa, non sarà delle destre, dei razzisti. Reagisci Europa, svegliati dal torpore. Non ti fermare ora prendi l’iniziativa o sarà troppo tardi. Reagisci Europa, continua ad essere ciò che sei e difendi i tuoi confini con fierezza, senza vergogna. Vergogna, perché? Da quando difendere la propria gente è una vergogna, da quando è questione fuori tempo, fuori moda, in che modo il progresso, l’avvenire debbano impedirti di accorrere in soccorso dei […]
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13Nov 15
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Nell’epoca dell’estremo materialismo caldo e coccoloso che pianta su un divano, falsamente felici e rende immobilfermo ad accarezzare schermi, spaventa, forse, il ritorno alle proprie trascurate responsabilità coscienziali, ai propri valori morali positivi, alla propria dimensione spirituale, evidentemente. Dall’oppio dei popoli alla giustificazione dei popoli, chissà. Che il cristianesimo, da queste parte, tremi e rischi la fine per opera dei ‘cristiani stessi’ (senza fare di tutta l’erba…), farisei nel tempio, non è una novità. Che l’Europa ignori le proprie radici cristiane, non è una novità. Che vaticanizzando Dio, lo si uccida, che cercarlo solo nelle Chiese e nelle offerte, nei moralismi tardoantichi o negli […]
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09Nov 15
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Una piccola missiva, tra coetanei della stessa generazione. A te, che scendi in piazza per devastare la dignità. Caro coetaneo esponente dei centri sociali, lascia stare, non ti convertire, non tornare sulla buona strada. Continua a fare come fai che di bravi ragazzi che aprono il portfolio per farsi un curriculum così a gratis è piena l’Italia. Continua a vedere tutto com’è: tutti razzisti, tranne te, tutti violenti, tranne te, tutto inutile tranne te, continua così. Uno come te, appunto, alla società civile, già fiaccata e massacrata dall’illegalità, mascherata da legalità, la tua lotta anacronistica, retrò, muffosa non serve né […]
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04Nov 15
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Marcello Veneziani è un provocatore. Sì, basta. È ora di dirlo. È un provocatore perché si permette di scrivere agli italiani quanto ami l’Italia e non solo, è andato oltre. Si permette, addirittura, di girare il Paese per manifestarlo, sì, lui in persona, pubblicamente e per davvero. Marcello Veneziani è un provocatore di nostalgia, quel rimedio attivo e salvifico all’indurimento della propria coscienza nazionale, allo spegnimento dell’identità intima e di popolo tra i balzelli retorici di Messere LoRenzi il piccolo, nel cui regno, amare l’Italia è roba per vecchiastri intristiti. Marcello Veneziani è un attentatore. Attento a difendere l’amor patrio, attenta […]
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02Nov 15
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Dalla scalinata di Trinità dei Monti a Roma restaurata con i soldi di Bulgari ai “crolli” di Pompei. Riflettere, salvare. Investire. L’Italia e la sua eredità più grande. Il patrimonio, quel patrimonio è già nostro: che senso avrebbe metterlo sul mercato o, ancor peggio, svenderlo, demistificandolo, sminuendolo? Nell’epoca del marketing militante, su questa domanda si apre il cielo, si dividono il pubblico pensiero e le opinioni degli esperti. Si genera una diatriba vecchia come l’Italia. L’essenza della nostra storia artistica, quell’incalcolabile patrimonio culturale e paesaggistico da rievocare e mettere a regime dovrebbero essere in mano al pubblico, al privato o ad entrambi? Qual è la strada per andare […]
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23Ott 15
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Tra prosecchi e proseliti, prosegue il rapporto d’amore tra gli atenei e le sinistre, e non per un feeling culturale innato. Dopo la pletora di ex terroristi rossi improvvisatisi docenti, maestri e ospiti d’onore, riappare quella sottile linea rossa che collega la sinistra, le università e gli anni ’70, oggi però con stile e cravatta, più borghese e mondana: la cara e buona occupazione diventa festa dell’uni(versi)tà istituzionale. Tutto comincia qualche giorno fa. Il rettore dell’Università di Udine, Alberto De Toni, invita studenti e docenti alla festa del Pd dedicata all’università, organizzata per la giornata di oggi e per quella di domani, […]
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13Ott 15
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Qualcuno dica: a Gianfranco Fini, dopo le ultime dichiarazioni su come la destra italiana possa sostenere l’idea di Ius Soli, di smetterla anche solo di parlare di destra; al Movimento Cinque Stelle – dopo l’affaire “abolizione del reato di immigrazione clandestina” e dopo l’astenensione dal voto per lo Ius Soli – di smettere di ergersi a difesa degli italiani, di esserne falso mito; ad Alfano ed al suo movimento, dopo aver votato lo Ius Soli, di smettere di chiamarsi nuovo centro DESTRA; a Renzi, Chaouki e tutta la sinistra di andare a c…asa. Andata..Ius soli: loro hanno il diritto di […]
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