Il Tour e lo sky-team pensano in grande…
La differenza c’è. E si vede dai dettagli. La differenza è quella che passa tra un grande evento e ciò che gli gira intorno e ciò che invece non passa da un grande evento e ciò che non gli gira intorno: senza far nomi ma un po’ pensando al nostro Giro. Il Tour ( “Le Tour” come dicono con la solita spocchia i francesi) piaccia o no è un grande evento. Ci vanno i corridori più forti ( anche se poi cadono), ci vanno gli sponsor più importanti che poi quasi sempre tornano e ci vanno tutte le televisioni del mondo che fanno sì che dalla Colombia alla Danimarca Nibali e compagnia bella diventino spesso il fatto del giorno. E i francesi fanno di tutto per cercare di non rompere questo bel giocattolino conservandone simboli e tradizioni: dal premier che segue una tappa in macchina, all’arrivo sui campi Elisi tanto per fare un paio di esempi. Un po’ come succede a Wimbledon nel tennis dove i riti si ripetono e diventano storia e business. Il nostro Giro invece “gira ” al contrario: un anno arriva a Verona, l’altro a Trieste, l’altro ancora a Milano e via così. Oggi sui Pirenei Vincenzo Nibali ha vinto il Tour. In realtà l’aveva già vinto da una decina di giorni ma per scaramanzia non si poteva dire. Così domani la cronometro individuale di 50 chilometri da Bergerac a Périgueux diventerà una passerella che anticipa la passerella dei Campi Elisi. Ma la crono di domani sarà da vedere anche per un altro motivo. Per ammirare la Jaguar F-Type Coupé modificata che la casa inglese ha appositamente creato per il team Sky e che farà da ammiraglia. Una fuoriserie nera con una banda azzurra che parte dal paraurti anteriore e attraversa tutta la carrozzeria fino alla targa posteriore e che sul posteriore ha gli attacchi per due bici. Una meraviglia. Un sogno che è anche un messaggio preciso di quanto valga il Tour commercialmente. E’ come se al Giro nella tappa finale la Maserati o la Lamborghini decidessero di mettere a disposizione di una squadra italiana un loro bolide per poratre le bici. Non succederà mai. Al Tour invece sì. E la differenza è tutta qui…