Il programma vero e proprio arriverà nei prossimi giorni ma intanto l’annuncio c’è. Silvio Martinello si candida alla presidenza della Federazione ciclistica italiana e, per gli addetti ai lavori, non è una sopresa perchè la decisione era nell’aria. «È da tempo che lavoro a questo progetto – ha spiegato in un messaggio social il Campione Olimpico di Atlanta 1996 che seguirà il Giro che parte domani come commentatore tecnico per Radio 1 Rai- Avevo condizionato questa scelta ad una concreta percezione della volontà di cambiamento all’interno del movimento ciclistico italiano. Percepito questo sentimento comune, non esistono motivi per non assecondare le richieste che continuo a ricevere da più parti». Senza entrare nel merito si tratta comunque di una candidatura importante e che fa parecchio rumore: «Esistono già dei punti fondamentali nel mio programma – spiega- ma si tratta di una traccia ancora aperta ai suggerimenti che raccoglierò negli incontri che sosterrò d’ora in avanti su tutto il territorio nazionale. Per facilitare la partecipazione di tutti i tesserati ho voluto mettere a disposizione anche un sito internet, una pagina Facebook e i profili Twitter e Instagram dove tutti gli  potranno esprimere liberamente la propria opinione e interagire». In attesa che venga fissata dal Consiglio Federale la data dell’Assemblea Elettiva Nazionale, indicativamente in programma come da Statuto Federale entro il 15 marzo 2021, si lavora quindi alla definizione dei grandi temi per la “campagna elettorale” : “Voglio essere un elemento di discontinuità all’interno del ciclismo e con gli altri enti sportivi internazionali- spiega- a partire dal cambiamento dei regolamenti, che oggi sono per la conservazione perenne del potere. E di non continuare con i soliti metodi di palazzo”. Sicurezza e movimenti giovanili saranno due grandi temi: “Il primo punto è ripartire è ripartire dall’educazione allo sport dei più giovani, dall”uso quotidiano del mezzo bicicletta- spiega-  i ragazzini devono poter essere messi in grado di andare a scuola in bici senza rischiare poi potranno sviluppare amore per questo mezzo e farlo diventare amore per lo sport. E una Federazione ciclistica nazionale deve essere in grado di supportare un governo nella ricerca di questa sicurezza. Poi, certo, servono spazi per competizioni in sicurezza e non parlo solo di velodromi ma anche dei percorsi Bmx e fuoristrada che permetteranno così di arrivare  preparati alla strada. Una nuova dirigenza deve ripartire da qui, non si scappa”. La gara è cominciata, si studiano gli avversari, poi ci si giocherà tutto allo sprint.