Se il maratoneta della domenica legge Musil

Ho appena finito di leggere L’uomo senza qualità nella vecchia edizione Einaudi (con la splendida traduzione di Anita Rho). Era da tanto che mi ripromettevo di colmare questo gap. D’altronde il romanzo di Robert Musil è definito un classico del Novecento, una delle opere più importanti della letteratura mondiale, frutto del lavoro di un’intera vita proprio come lo sono stati l’Ulisse di Joyce e Alla ricerca del tempo perduto di Proust. Mi limito qui a dire che questa lettura è stata un’impresa davvero faticosa. Ben più stancante dell’Ulisse e senz’altro meno seduttiva del romanzo di Proust. Qui manca l’irriverenza e […]

  

Cosa rimane degli anni Settanta? Una bella canzone e brutti tradimenti

C’è una distanza siderale tra il Pablo della famosa canzone di Francesco De Gregori e il Pablo protagonista di una dei romanzi brevi che compongono il trittico Certe sere Pablo di Gabriele Pedullà (Einaudi). Eppure hanno raggiunto la propria “fama” negli stessi anni. Quegli anni Settanta  legati ormai indissolubilmente alla militanza politica, al terrorismo e alla patina ideologica che tutto avvolgeva in un abbraccio spesso soffocante. Il primo, il Pablo  del “Principe”, è una vittima. Un povero operaio emigrato, morto in un cantiere poco attrezzato. Il secondo è un capopopolo, un “primo della classe” che negli anni della “militanza obbligata” […]

  

Prima che tutto accada: la lezione di Carver

Possiamo azzardare un postulato: la letteratura fa della vita una prolissa teoria di trascurabili momenti interrotta improvvisamente da accadimenti e coup de théatre che scartano dal prevedibile. E tutto questo allo scopo di farci mutare punto di vista, oppure semplicemente allo scopo di sorprenderci mostrandoci il fascino racchiuso nello scarto alla regola. Più sanno mostrarci con maestria e vivida immaginazione questi momenti topici, più gli scrittori vengono da noi incensati e lodati. Penso, tra i tanti, soprattutto agli autori che si sono specializzati nei racconti. E tra questi soprattutto alle autrici come Alice Walker, Margaret Atwood o Alice Munro. L’idea […]

  

Sotto la luna aspettando i falò con Pavese

Siamo tutti d’accordo che i romanzi di formazione sono imprescindibili. Romanzi adatti a tutti. Indicati, ovviamente e soprattutto, per i giovani. Efficaci, però, anche per chi giovane non si sente più. Indicano, come sappiamo, un percorso di crescita. Raccontano la lenta ma inesorabile conquista della coscienza della realtà e del sé. Ci suggeriscono itinerari, ci disvelano segreti e soprattutto offrono esempi cui confrontarsi. Perché di questo soprattutto si ha bisogno quando si legge: conquistare il nome delle cose e dei sentimenti per poterli governare meglio per poterli sfruttare meglio. Terminata la lettura de La luna e i falò, però, mi sono […]

  

Lo stoicismo di un pensiero senza padroni

L’insegnante ideale, l’ideale maestro, lo tratteggia Julian Barnes nel suo ultimo romanzo Elizabeth Finch (Einaudi, traduzione di Susanna Basso). Non ideale in senso assoluto. Bensì per i nostri tempi incerti, resi ancor più ingarbugliati dal predominio delle fake news, dal potere totalitario dei social, e dalla perfida e sottile prepotenza del politicamente corretto. Barnes ce lo dice con chiarezza: abbiamo tutti bisogno di Elizabeth Finch. La protagonista del romanzo? Non proprio. Semmai l’ossessione mentale dell’autentico protagonista: Neil. Gli amici e i parenti (che comunque gli vogliono bene) lo definiscono “il re dei progetti incompiuti”. Ed è tipico di un’anima in […]

  

Una tragedia greca in salsa vittoriana

Il mondo della letteratura è un vasto caleidoscopio dove tutto torna e tutto è collegato. Quindi i rimandi, gli accenni, le evocazioni fatte da riconosciuti maestri diventano immediatamente degli input da seguire. Quasi degli ordini cui ubbidire senza alcuna esitazione. E’ così che ho scoperto, ormai è gran tempo, il fascino dei romanzi di Ivy Compton-Burnett (1884-1969). Ne parlava spesso Alberto Arbasino. E, conoscendo la sua severità e il suo rigore, ma soprattutto conoscendo la sua perfida ironia sulla gran parte della produzione letteraria a lui coeva, quei piccoli (ma grandissimi a loro modo) elogi per la “signorina Ivy” divennero […]

  

Faulkner ci salverà dai lettori pigri

Nel suo ultimo memoir (La storia da dentro, uscito per Einaudi pochi mesi prima della sua morte) Martin Amis si sfoga contro i lettori di oggi. E’ colpa loro, dice, se gli scrittori non osano. Il pubblico è diventato pigro e non accetta che romanzi di facile consumo. Questo sfogo mi è tornato in mente poche settimane dopo mentre ero intento a leggere il penultimo lavoro di Cormac McCarthy (Il passeggero, anche questo uscito per Einaudi e anche questo a pochi mesi dalla morte dell’autore). Un libro che, ho pensato, sarebbe piaciuto ad Amis. Un libro che è una sfida […]

  

Dickens e un baule pieno di meraviglie

Lo sai. Ne sei convinto. E le centinaia di migliaia di parole che Charles Dickens assembla per comporre Casa desolata non ti deludono. D’altronde è un classico e la garanzia ce l’ha stampata già nel frontespizio dove si legge nome e cognome dell’autore. Devi fare i conti con un lungo, lunghissimo romanzo. E i tempi sono sempre stretti. Oggi la lettura è più difficile di un tempo: troppe distrazioni, troppi impegni. Per chi ce la fa, per chi arriva in fondo, la soddisfazione tuttavia è grande. Casa desolata (edizione Einaudi, con traduzione di Ettore Capriolo, e un saggio introduttivo scritto di […]

  

Il mormorio notturno di Cormac McCarthy

Quando ho finito di leggere l’ultimo romanzo di Cormac McCarthy Il passeggero (Einaudi, con la traduzione di Maurizia Balmelli) mi è venuta in mente una fotografia che recentemente avevo visto sui social. Una fotocomposizione dove compariva i quattro di Liverpool con una scritta sopra la loro testa che recitava così: Sorry for raising the bar to high. Quella frase mi è infatti sembrata adattissima per McCarthy. O meglio per questo suo nuovo romanzo (prima parte di un lavoro che si completerà a settembre con la pubblicazione di Stella Maris). L’autore americano ha infatti posto decisamente troppo alta l’asticella. E per un lettore senza […]

  

Il piroscafo di Zweig viaggia nel tempo

Non mi rassegnerò mai. La scomparsa di Stefen Zweig (Brasile, 1942) per me resta un mistero davvero insolubile. A differenza del suo collega Walter Benjamin, l’autore di Il mondo di ieri era riuscito a uscire dall’inferno dell’Europa durante la seconda guerra mondiale. Si era appunto lasciato alle spalle non solo il mondo della Vienna felix, ma aveva anche messo un oceano tra i suoi rimpianti e gli orrori del nazismo. La sua figura mi torna in mente ora che ho appena concluso di leggere La novella degli scacchi (nella pregevole traduzione offerta da Enrico Ganni per i tipi di Einaudi). Prima […]

  

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