06Giu 22
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Non c’è niente di più odioso nel panorama letterario contemporaneo degli effetti perniciosi della cosiddetta cancel culture. Ovvero quella censura a posteriori su titoli e autori che, con i criteri dell’oggi, sarebbero fuori dal mainstream e dai confini della politically correctness. Fa sorridere se non fosse tragico. Il più classico degli esempi è Mark Twain, che oggi sarebbe costretto a subire un editing radicale per i suoi più celebrati romanzi. Ma nessuno scappa a questo regola idiota. Si è già detto di Cervantes, di Shakespeare, perfino d Balzac. Tra gli italiani mi viene in mente soltanto Carlo Dossi che, se […]
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23Ago 13
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“Ho scritto solo di cose che ho sentito sulla mia pelle e di cose che ho vissuto direttamente”. Ecco la candida e incosciente innocenza dei grandi! In questo caso ci riferiamo a Vasilij Grossman, uno dei più importanti scrittori russi del Novecento. Sicuramente la sua ingenuità e la sua passione politica sono direttamente proporzionali alla sua lucidità di giornalista e alla sua sensibilità di scrittore. Tanto da farne uno dei simboli della resistenza al totalitarismo sovietico e al contempo il nume della letteratura russa, secondo solo a Dostoevskj. Il suo romanzo Vita e destino (pubblicato da Adelphi nel 2008) non […]
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