Genitori «spazzaneve»? Poveri figli
212121Il termine arriva dall’Inghilterra, ma l’immagine chiarisce molto bene il problema. Per spazzaneve si intendono quei padri e quelle madri che fanno di tutto per spianare la strada ai figli, evitando, secondo loro, che ogni cosa possa andare storta ai pargoli. Guai arrivare secondi per questi genitori. L’erede deve sempre primeggiare e, quindi, se fa parte di una squadra di calcio, il papà (ma più spesso è la mamma) va dall’allenatore a spiegargli come stravolgere l’assetto tattico della formazione per mettere in luce solo e unicamente il suo campione. Poco importa che non tocchi palla. La colpa sarà dei compagni, non all’altezza del proprio figlio. Perché un’altra delle cose che fanno gli spazzaneve è quella di giustificare sempre il ragazzo. Va male a scuola? Colpa dell’insegnante. Ha preso una nota? Partono risposte legali alla maestra, con minacce di risarcimenti economici. Il figlio deve essere lasciato sereno, tranquillo. Niente stress per lui, anche perché non sarebbe in grado di affrontarli visto che fin dall’asilo ha avuto due avvocati difensori (per non dire guardie del corpo), sempre pronti a proteggerlo. Con che risultato? Che l’autostima di questi giovani finirà inevitabilmente per essere pesantemente danneggiata, facendo subentrare, pian piano, nel cervello la convinzione di essere inadatti a tutto. Spesso, il comportamento degli spazzaneve è una sorta di rivalsa verso loro stessi. I fallimenti loro non devono essere quelli dell’erede. Perché i genitori non accettano che il figlio possa vivere una vita normale, felice. L’aspettativa è che faccia soldi, diventi un campione, sia il numero uno. Un sogno legittimo, sia chiaro, che però, spesso, non coincide con quello del destinatario. Che, magari, vorrebbe, qualche volta, sbagliare da solo, imparare dai propri errori. L’unica è che lo spazzaneve inforchi un paletto e vada fuori pista.