La pasta “green” è italiana
Non è di certo una moda passeggera. La pasta green esiste e, oltre a fare bene all’uomo, si prende cura anche dell’ambiente. Ho avuto modo di conoscerla da vicino, durante Expo, attraverso la famiglia Sgambaro che produce una pasta made in Italy al 100% (e sappiamo che non è scontato), prodotto che nasce dal Pastificio affiancato al Mulino, dove si macina grano duro interamente italiano e certificato (coltivato da agricoltori uniti in cooperativa che utilizzano varietà di semi resistenti al clima e agli agenti patogeni, avvalendosi di un sistema a rotazione che consente al terreno di concimarsi naturalmente). I fusilli, le farfalline, gli spaghetti e tutto il resto della pasta prodotta, non gravando sull’ambiente, lavorata con trafilatura al bronzo o essiccata lentamente e naturalmente, è definibile green. L’azienda di Pierantonio Sgambaro è pioniera di un progetto innovativo che parte dall’utilizzo di energia idroelettrica, fino alla reimmissione di ossigeno in atmosfera. «Ho studiato il modo per produrre, nel rispetto della natura, optando per tecniche microinvasive di coltivazione e riducendo i trasporti su gomma. Poi – spiega Sgambaro – alla ricerca di qualcosa di più estremo, ho condiviso con Cir Food lo sviluppo di un progetto d’eccellenza: il bacino ittico bio Blue Valley della Laguna di Venezia, dove viene allevato il pesce in modo naturale, attraverso il sistema Carbon Capture and Storage, riesce a immagazzinare nel suolo melmoso della laguna grosse quantità di CO2 così da evitare il suo riversamento nell’atmosfera, garantendo la sopravvivenza delle preziose alghe». Senza dimenticare che Sgambaro, ha comprato anche 600 ettari di boschi tra Belluno e Vicenza. Attenzione al prodotto da una parte e scelta di ridurre ogni impatto anche nel processo di produzione rappresentano un vero testimonial della sostenibilità. Mi sembrava interessante proporla all’attenzione dei lettori di questo blog. Per approfondire: www.pastaecosostenibile.it.