Stanchi cronici? Siete in buona compagnia
Avete mai sentito parlare di CFS? Sto parlando della Sindrome da Fatica Cronica. Potrebbe sorprendere, ma in in Italia il numero di persone affette da questa patologia si aggira tra i 500mila e un milione. Accusate stanchezza? Non siate superficiali e indagate per capire quale sia la vera causa. Più di 20 anni fa, un gruppo internazionale di studio ha pubblicato sugli Annals of Internal Medicine una nuova definizione di caso che rimpiazzava quella pubblicata sei anni prima da Holmes e collaboratori. Grazie a studi e ricerche si è potuta così identificare la sindrome attraverso una precisa sintomatologia: nel caso persista lo stato di stanchezza e di fatica cronica per almeno sei mesi, senza ottenere sollievo alcuno nemmeno da un riposo prolungato, aggravata ulteriormente a seguito di piccoli sforzi con la conseguenza di una riduzione dei livelli precedenti delle attività occupazionali, ma anche sociali o personali, ecco, siamo di fronte ad un caso di CFS. Occorre fare attenzione anche ai disturbi della memoria e della concentrazione che devono essere tanto severi da ridurre sostanzialmente i livelli precedenti delle attività occupazionali e personali; ma anche alla faringite, ai dolori delle ghiandole linfonodali cervicali e ascellari, ai dolori muscolari e delle articolazioni senza infiammazione o rigonfiamento delle stesse, alla cefalea, ovviamente di un tipo diverso da quella eventualmente presente in passato, un sonno non ristoratore, una evidente debolezza post esercizio fisico che perdura per almeno 24 ore. La maggior parte di queste ultime manifestazioni non è nuova a tantissime persone, ma occorre valutarne davvero il tempo di persistenza, che deve superare i 6 mesi e la compresenza di almeno quattro dei suddetti sintomi. Spesso i pazienti hanno una sintomatologia tipica di un’influenza cronica che dura per anni.
Visto che attraverso i test genetici, oggi, si possono calcolare le probabilità di manifestazione di certe patologie, è stato messo a punto un test genetico che valuta la suscettibilità genetica di sviluppare una stanchezza cronica ed eventualmente una sindrome da fatica cronica. E’ emerso, infatti, che anche per il CFS esiste una predisposizione familiare. Per ora, non esiste farmaco in grado di guarire definitivamente la malattia; attraverso, ad esempio, modifiche dello stile di vita, qualcuno ha raggiunto la guarigione e altri possono testimoniare di avere tratto miglioramenti significativi della sintomatologia. Altri ancora traggono beneficio utilizzando dei farmaci come antivirali, corticosteroidei, immunomodulatori, integratori, ecc.. Da qualche tempo si ottengono risultati positivi utilizzando anche l’ossigeno-ozonoterapia che, infatti, si traduce in un miglioramento delle attività cognitive e della memoria, un miglioramento della fatigue/stanchezza, un miglioramento del microcircolo cerebrale, un aumento dell’attenzione e una diminuzione del dolore.