La vitamina D è basilare, ma carente
E’ definita la “vitamina del sole” perché con l’esposizione al sole il nostro corpo riesce a sintetizzare la vitamina D in modo naturale, nutriente. importante; aiutando a fissare il calcio, previene l’osteoporosi, ma agisce anche per il buon funzionamento del sistema immunitario e cardiocircolatorio. Ecco perché mia suocera, ultrasettantenne, durante i suoi tre mesi di vacanza in montagna, trascorre le giornate a godersi lunghi bagni di sole, piacevoli e anche terapeutici, facendo il pieno di luce. Anche se non è sufficiente, visto che la vitamina D assunta dal sole interviene, al massimo, per il 30%. Ebbene, sappiate che l”80% della popolazione italiana ne è carente. “Il principale ruolo della vitamina D – afferma il Prof. Migliaccio, Presidente onorario della Società Italiana di Scienza dell’alimentazione – è quello di mantenere un’adeguata mineralizzazione dello scheletro attraverso il controllo delle concentrazioni sieriche del calcio e del fosforo. Ciò consente di raggiungere nella vita adulta il migliore “picco di massa ossea”, cioè l’ottimale mineralizzazione e densità scheletrica per la prevenzione dell’osteoporosi dopo la menopausa o nel periodo senile. Recenti studi hanno inoltre dimostrato anche l’importanza della vitamina D nei processi biologici che intervengono nel potenziamento del sistema immunitario. Infine si ritiene che la vitamina D, abbia un ruolo importante nella prevenzione delle malattie vascolari: ha infatti un ruolo protettivo su tutti i vasi e interviene nei processi biologici che regolano la contrattilità delle arterie.” La domanda sorge spontanea: con l’autunno alle porte e poi l’inverno, come possiamo continuare ad assumere anche quella minima quantità? Tanto per cambiare, il segreto risiede nella cura dell’alimentazione. “ Durante l’autunno e inverno, quando si passa meno tempo all’aria aperta, il suggerimento è di praticare una dieta equilibrata che preveda una appropriata assunzione di alimenti che contengono vitamina D, soprattutto prodotti ittici tra i quali il tonno ed il salmone in scatola e freschi.” afferma il Prof. Migliaccio. I prodotti ittici, infatti, tra tutti il tonno in scatola con 16 microgrammi per 100 hg di prodotto, secondo solo alle aringhe, rappresentano il 38% dell’apporto totale di questo nutriente. Ma qual è l’assunzione adeguata di vitamina D? Secondo i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) è pari a 15 microgrammi giornalieri per bambini, adolescenti ed adulti ed aumenta a 20 µg/die nella quarta età, oltre i 75 anni. Sono proprio le persone in età evolutiva, in particolare adolescenti e anziani, le persone che hanno maggiore bisogno di assumere questa vitamina che ha una azione protettiva sull’apparato scheletrico, vascolare ed immunitario. Dovrò consigliare a mia suocera di rinunciare alla montagna e preferire il mare dove poter fare il pieno di pesce.