Sesso? Ancora questo sconosciuto
Una volta, si diceva che le giovani arrivavano al matrimonio in maniera quasi inconsapevole. Non avevano avuto rapporti sessuali e, dopo aver ascoltato i consigli di mammà, si preparavano alla fatidica prima notte, piene di incertezze e, il più delle volte, anche di paure. Adesso, invece, si è convinti che i giovani sappiano già tutto, anche troppo. Ragazze disinvolte, spesso disinibite, sembrano non avere dubbi sul come, quando e perché in materia sessuale. Insomma, paiono lontani i tempi nei quali si scriveva alla rivista riservata alle adolescenti con quesiti del tipo: “Ho baciato il mio ragazzo: rischio di essere incinta?” che facevano sorridere, ma fino ad un certo punto. Invece, non è così, almeno a sentire il prof. Paolo Scollo, presidente della Sigo, la Società italiana di Ginecologia e Ostetricia, che in occasione della Giornata Mondiale della Contraccezione ha dipinto un quadro non proprio ottimista rispetto alla giusta percezione che la nuova generazione ha in tema di sessualità e di affettività. Gli addetti ai lavori concordano come sia necessario promuovere una certa cultura in una materia così delicata come quella sessuale. Da un’indagine, nel nostro Paese, emerge come il 24,8% delle donne in età fertile utilizzi ancora sistemi poco sicuri per evitare una gravidanza indesiderata. Specialmente nelle Regioni del Mezzogiorno e in Sicilia, sembra che i metodi di contraccezione siano visti come un tabù. Sigo, la Società italiana di Ginecologia e Ostetricia, è scesa in campo promuovendo una campagna educativa della contraccezione. Il prof.Paolo Scollo, presidente della Sigo, ammette che serve maggior informazione su sessualità e anche affettività. Perché un’italiana su 4 si avvicina al sesso in maniera inconsapevole. “La campagna sarà a tutto campo, partendo dall’anatomia, alla fisiologia, fino ai metodi contraccettivi validi. Soprattutto tra le nuove generazioni, manca la cultura e la conoscenza dell’argomento: si affidano ai consigli dell’amica e a quello che riporta il web, ma la cultura sessuale non si fa né con whatsapp, né con Fb. Sorprende, addirittura, che al test di medicina, la maggior parte dei candidati non abbia saputo rispondere alla domanda relativa alle tube di Falloppio. E’ evidente un’urgenza di diffondere una cultura sessuale perché è chiaro che, soprattutto tra le giovani, regni una gran confusione. Le Società scientifiche hanno, dunque, un ruolo importante”.