Il percorso Kneipp e i benefici dell’acqua gelida
Quante volte avete consigliato ai vostri bambini di mettere i polsi sotto l’acqua corrente fredda per riprendere quell’energia che il caldo soffocante annienta? Magari, qualcuno di voi, dopo una doccia calda, ama concludere con una “sferzata” di acqua gelida sul corpo, dall’effetto tonificante per la pelle, ma anche utile per la propria energia e benessere. Sappiate che la vostra saggezza, vi renderà merito. Avete sentito parlare del percorso Kneipp? Sono stata, di recente, nell’incantevole Valle Isarco, dove ho avuto il privilegio di scoprire i segreti e soprattutto i benefici del metodo Kneipp, grazie a Karin Kinigadner che mi ha accompagnato seguendomi, passo dopo passo, nel percorso di Varna, un comune a Nord di Bressanone. Non è causale che abbia scritto passo dopo passo, perchè il percorso va affrontato così, a piedi nudi, a diretto contatto con la terra e la concretezza. La conoscenza della natura e di tutti i suoi regali è il punto di partenza dello stile di vita degli altoatesini: la natura offre tutto ciò di cui abbiamo bisogno. E Sebastian Kneipp lo capì molto tempo fa quando, sfruttando i benefici dell’acqua, guarì dalla tubercolosi. Scettici? Eppure è vero; malato di tubercolosi, Kneipp prese la “sana” abitudine di immergersi nelle acque gelide del Danubio e sottoporre le proprie membra a shock termici che lo hanno condotto alla guarigione. Per carità, l’acqua non è un farmaco, ma rispettando quell’approccio olistico che prevede, tra i diversi pilastri del benessere, anche una sana alimentazione, può diventare un aiuto, sano e privo di effetti collaterali, per farci trovare la forma e il giusto equilibrio. Con la natura e anche con noi stessi. Così ho levato le scarpe e camminando per un breve tratto su aghi di abeti e legnetti che nascondevano talvolta sassolini più o meno aguzzi, sono arrivata su una sponda del Rio Scaleres, sentendo da subito una nuova vitalità nelle gambe. Ho scelto un sasso, mi sono appoggiata e ho immerso i piedi nel gelo dell’acqua corrente: 4 secondi o forse meno, perché subito si è sentito il dolore nelle ossa. Karin mi ha spiegato che, oggigiorno, in parecchi si trattano con l’acqua per tenere sotto controllo i fastidi di artriti e di artrosi: il freddo penetrante è capace di risvegliare il corpo che inizia a reagire e a riattivarsi. Logico, matematico, se ci pensate: a ogni azione c’è una reazione. E così, dopo aver raffreddato i piedi, uscendo dall’acqua, ho potuto ascoltare il calore che mi ha pervasa. Oddio, il sangue ha ripreso a correre e le vene a pulsare: Karin mi ha spiegato, infatti, che questo tipo di shock termico è benefico per la circolazione, per prevenire le vene varicose e attivare anche il metabolismo. Dopo aver ripreso la camminata lungo il sentiero, io e Karin abbiamo fatto tappa in una delle tappe del percorso Kneipp e ho fatto il cosiddetto passo della cicogna alternando, qualche secondo di acqua gelide a qualche attimo di aria esterna: shock termico accompagnato a movimento, un altro dei pilastri del benessere. Per concludere, Karin mi ha fatto immergere le braccia in una vasca piena di acqua freddissima, fino oltre il gomito: una vera rinascita. La giornata volgeva al termine, ma con questo bagno alle braccia è stato come ricevere nuova energia e nuova potenza. Quando avete difficoltà di concentrazione e siete spossati, o fate fatica a carburare al mattino, immergete le braccia dell’acqua fredda e scoprirete come è davvero semplice ricaricarsi. Non è necessario, infatti, vivere in montagna: Kneipp docet.