maniNon so voi, ma io, appena rientro a casa, sento l’esigenza di lavarmi le mani. I miei ragazzi dicono che sono stressante perché non appena varcano la soglia li incalzo tallonandoli verso il bagno dove, dicono, si recano per lavarsi le mani. Chissà come, però, perché non basta toccare l’acqua con i polpastrelli per eliminare tutti quei microrganismi che si depositano sulla pelle. Parlando con il prof. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano, non mi sono sentita per niente una misofobica, bensì una persona attenta alla propria salute e anche a quella degli altri. Del resto, con le mani tocchiamo tutto. Avete mai pensato alle maniglie, ai pulsanti dell’ascensore, ai carrelli della spesa, ai soldi, ma anche alle nostre borse, alle scarpe e agli interni dei mezzi pubblici? Per carità, è vero, abbiamo un sistema immunitario e, come conferma Pregliasco, una percentuale di microrganismi che si deposita sulla nostra cute non è patogena, anche se non dobbiamo calare l’attenzione verso quei virus e batteri che circolano nell’aria, come quello dell’influenza, o con cui veniamo in contatto toccando le più diverse superfici. Come possiamo difenderci? Anzitutto, lavandoci le mani con acqua calda e sapone per 40, 60 secondi, strofinando bene e dappertutto, asciugando poi con un asciugamano di carta monouso, addirittura più igienico anche del nostro asciugamano di casa. Questa semplice pratica consente di eliminare il 99% dei batteri. Chi di voi rispetta questa regola? A dire il vero, nemmeno io. Se si pensa che il corretto lavaggio delle mani abbia portato a una diminuzione del 12% (dal 2005 al 2015) delle morti derivanti da malattie contratte per una scarsa igiene delle mani, potrebbe valere la pena investire, più volte durante la giornata, in quel minuto, per lavarsi le mani. I miei figli fanno sicuramente parte di quell’85,6% di studenti, a livello mondiale, che, pur consapevole dell’importanza del lavaggio, per pigrizia, non lo pratica in modo corretto. Va bene, sono giovani. E che dire, invece, di quelle persone, anche adulte, che non si lavano le mani dopo essere usciti da una toilette, sia pubblica, sia privata? Se, per il 15 ottobre, è stata istituita la Giornata per la pulizia delle mani, significa che occorre diffondere l’educazione all’igiene delle stesse. Basta davvero poco: lavarsi le mani è una semplice, ma importante forma di prevenzione verso infezioni respiratorie acute e malattie intestinali responsabili, ogni anno, della morte di oltre 3 milioni e mezzo di bambini sotto i cinque anni in tutto il mondo. Meditate gente, meditate, magari mentre vi insaponate le mani.

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