fanta Come avete dormito la scorsa notte? O, meglio ancora, come dormite, di solito? Consideravo il mio riposo rigenerante, ma l’altro giorno ho incontrato all’Aspria Harbour Club, Charlotte Edelsten, ricercatrice specializzata proprio nel sonno. Parlando con lei, qualche dubbio, anche serio, mi è venuto. Non ci si pensa, spesso, ma uno tra i fattori che influiscono sulla nostra qualità di vita è proprio il riposo notturno, specialmente in questo periodo di passaggio tra la stagione calda e le giornate fredde. Facciamo un test? Anzitutto, quante ore dormite in un giorno? Per me, l’ideale sarebbe riuscire a toccare le fatidiche otto ore, ma è un tempo soggettivo. Ciò che importa è rispettare la cosiddetta “routine del sonno” che il nostro organismo apprezza e premia. Quante volte, infatti, apriamo gli occhi poco prima che suoni la sveglia? Mio marito, ad esempio, dorme molto poco, ma attenzione, perché dormire meno di sei ore, per un lungo periodo, può provocare problematiche come sensazione di stanchezza, disturbi dell’umore e della concentrazione. Va da sé che, a volte, per combattere queste condizioni si faccia ricorso a stimolanti come caffeina e zucchero, sostanze che sarebbe meglio evitare. Vi siete mai chiesti perché dormite male? Sappiate che luci artificiali e quelle blu, emesse da smartphone, tablet e computer, sono tipologie di illuminazione che disturbano il riposo notturno. Sarebbe utile utilizzare delle tende oscuranti per filtrare le luci artificiali o optare per le delle luci ambrate, in sostituzione delle blu, per permettere la corretta produzione di melatonina, ormone responsabile del rilassamento che concilia il riposo. E’ vero che l’attività fisica favorisce il sonno, purché questa, però, non avvenga a ridosso dell’ora in cui ci si corica: la pressione sanguigna aumenta e il cortisolo, l’ormone dello stress, va ad inibire il sonno.  Avete mai fatto caso che quando siete stanchi diventate famelici e cercate di soddisfarvi buttandovi nei cibi spazzatura? Quando la carenza di sonno è cronica, i livelli di grelina, noto come ormone della fame, aumentano in modo inversamente proporzionale a quelli della leptina (ormone della sazietà), destinati a calare. Inoltre, per dormire meglio è opportuno cenare presto e ridurre il consumo di alcolici e sedativi, principali nemici del sano e ristoratore sonno profondo. L’ultimo caffè? Andrebbe bevuto verso l’ora di pranzo perché inibisce il rallentamento  dell’organismo in vista del riposo.  Se poi vogliamo andare nello specifico, attenzione alle apnee notturne, disturbo annesso al rischio di ictus; quindi, non trascurate la temperatura dell’ambiente in cui dormite, rinunciate al fumo, perdete qualche chilo e svolgete attività fisica. Potrebbe essere un buon punto di partenza. Certo, già immagino qualche commento di lettore che mi dirà, come capita a volte, che lui ha sempre dormito di sasso, anche dieci ore, senza seguire regole. Beato lui, vorrei commentare, perché quello del “cattivo” sonno è un problema serio, per molti un vero disagio. E allora, auguriamoci sogni d’oro.

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