Lo stomaco è il secondo “cervello”
Mio padre, da giovane, venne operato di ulcera: colpa dello stress. Allora ero piccina e la mia domanda fu: “Ma che c’entra lo stress con lo stomaco?”. Mi fu spiegato che attraverso il nervo vago scorrevano tutte le tensioni che andavano a scaricarsi nello stomaco. A me pareva tutto strano, ma oggi ho avuto la dimostrazione dalla scienza di come esista, tra il cervello e il nostro apparato gastroenterico, una interdipendenza tale per la quale lo stomaco possa essere definito il nostro secondo cervello e non di certo per ordine di importanza. Lo sapevate che, proprio a livello gastrointestinale, esiste un sistema nervoso, detto appunto enterico, costituito da oltre 10 milioni di neuroni, che, oltre a gestire l’attività degli organi deputati alla digestione, comunica attivamente con il cervello centrale, non solo attraverso il nervo vago, asse aggressivo ed energico, ma anche mediante una fitta rete di impulsi? Secondo un’indagine di AssoSalute (Associazione nazionale farmaci di automedicazione) la maggioranza degli italiani, un buon 89,6%, ha avuto esperienza di almeno un disturbo a stomaco e intestino, mentre il 57,7% di più disturbi differenti. Bruciore di stomaco (36,8%), dolore addominale (32,4%), gonfiore e meteorismo (28,1%), diarrea (27,1%), difficoltà digestive (25,7%) e stitichezza (25,4%) sono quelli più ricorrenti. Cattiva alimentazione? Stress? I fattori sono sicuramente correlati visto che, proviamo a pensarci, quando siamo sotto pressione, mangiamo male, di fretta, a volte digiunando o, all’opposto, abbuffandosi, mangiando schifezze e senza fare attenzione all’equilibrio nutrizionale degli alimenti. Altro che bruciore di stomaco. Mi ha colpito il dato secondo il quale la frenesia quotidiana e lo stress siano i fattori scatenanti di problemi allo stomaco delle donne, mentre gli uomini risentono di più della cattiva alimentazione. Ho scoperto, inoltre, che è questione di serotonina. Cosa c’entra questa molecola? E’ il neurotrasmettitore del benessere e della tranquillità e, anche se agisce a livello cerebrale, viene prodotta, per il 95%, nell’apparato gastrointestinale. Avete presente quando mangiate un cibo che vi piace? Ecco, questo è il momento durante il quale aumenta la serotonina che comunica al cervello lo stato di piacere. In condizioni di infiammazioni a livello intestinale, questo meccanismo è alterato e a livello cerebrale viene prodotto un enzima che demolisce la serotonina. Ecco perché, quando si mangia male, tanto da creare uno squilibrio a livello intestinale, una disbiosi, il nostro umore crolla. Stomaco e intestino sono un vero e proprio “secondo cervello” che risente dei nostri stili di vita e del quali dobbiamo imparare a prenderci cura. E non solo con farmaci, come il 44% degli italiani. Ultimamente è cresciuta la sensibilità verso una alimentazione più genuina: ecco perché il 55,2% degli intervistati utilizza, contro i disturbi gastrointestinali, una buona e sana alimentazione. Quindi, attenzione, perché le feste si avvicinano e abbondare con il cibo, con il condimento e sbagliare anche il tipo di cottura, inducono facilmente a problemi gastrointestinali. Non rovinatevi le feste e che sia un momento rigenerante, sia per il cervello, sia per l’intestino.